Antonio Catricalà morto suicida: l'ex Garante Antitrust si è sparato nella sua abitazione a Roma

Antonio Catricalà morto suicida: l'ex Garante Antitrust si è sparato nella sua abitazione a Roma
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Mercoledì 24 Febbraio 2021, 10:23 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 02:14

Antonio Catricalà è morto: si è sparato nella sua abitazione a RomaL'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e ex Garante Antitrust è stato trovato morto sul balcone del suo appartamento in via Antonio Bertoloni, nel quartiere Parioli. Il suicidio sarebbe avvenuto tra le 9.30 e le 10 di questa mattina. Antonio Catricalà aveva 69 anni.

Colpo di pistola

Catricalà, secondo quanto si apprende da fonti investigative, si sarebbe suicidato sparandosi un colpo di pistola. Sul posto la polizia e la Scientifica: nell'abitazione non sarebbero stati trovati biglietti di addio. Dai primi riscontri, Catricalà avrebbe esploso un unico colpo di pistola che lo ha colpito alla testa.

Catricalà, l'ex Garante Antitrust era stato nominato presidente dell'Igi pochi giorni fa

La Procura di Roma avvia un'indagine

 

La Procura di Roma ha avviato un fascicolo di indagine in relazione al suicidio dell'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ed ex Garante dell'Antitrust. Il pm di turno Giovanni Battisti Bertolini si è recato in via Bertoloni nel quartiere Parioli.

Catricalà pochi giorni fa era stato nominato presidente dell'Igi

 

Il Consiglio direttivo dell'Istituto grandi infrastrutture pochi giorni fa aveva nominato presidente Antonio Catricalà. Ex magistrato ed esponente del governo Letta, è stato presidente dell'Autorità garante della concorrenza tra il 2005 e il 2011.

Nella carica di presidente Igi era succeduto a Luigi Gianpaolino, alto magistrato di lungo corso, morto il 2 novembre 2020 per un malore improvviso.

Antonio Catricalà era docente di diritto privato all'Università Unipegaso e professore a contratto di Diritto dei consumatori all'Università Luiss di Roma.

Da aprile 2017 era consigliere d'amministrazione della Caltagirone Editorepresidente di Adr Aeroporti di Roma (socio Igi). Quanto alle sue precedenti esperienze di governo, Catricalà era stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri nel 2011-2013 nel governo Monti e viceministro allo Sviluppo economico nel 2013-2014 nel governo Letta.

Magistrato del Consiglio di Stato dal 2014, ha poi esercitato la professione di avvocato. Nel settembre del 2014 è stato candidato dal centrodestra a giudice della Corte Costituzionale.

Il suo ultimo articolo su Mf: stretta via tra Stato e mercato

«Quella stretta via tra Stato e mercato per rilanciare l'Italia». È con questo titolo che è stato pubblicato il 27 gennaio scorso su Mf l'ultimo intervento scritto di Antonio Catricalà. Un articolo quanto mai attuale, dedicato all'intervento dello Stato nell'economia e scritto citando anche Draghi pochi giorni prima che l'ex banchiere centrale ricevesse l'incarico di formare il nuovo governo. «Nel dibattito pubblico quando si discute dell'intervento dello Stato nell'economia si evoca il fantasma dell'Iri additandolo a esempio negativo», osserva Catricalà: «Invece - aggiunge - dobbiamo ripartire proprio da quell'acronimo che indicava nella ricostruzione industriale la mission dell'Istituto. Siamo in una fase straordinaria, che richiede la mobilitazione di tutte le energie del Paese e l'abbandono di contrapposizione ideologiche».

L'emergenza, dunque «impone di concentrarci sulle condizioni dell'intero tessuto produttivo e sull'assetto che si intende dare al sistema economico italiano» e in questo quadro, secondo l'ex presidente dell'Antitrust, «l'intervento diretto dello Stato nelle imprese è infatti solo uno strumento da utilizzare, con attenzione, per ridare slancio a un'economia che da troppi anni stenta a crescere, con ciò ampliando in modo inaccettabile le diseguaglianze sociali».

«Siamo davanti a un passaggio epocale durante il quale occorrerà contaminare modelli antitetici tra loro. Perché ha ragione il documento del G-30 coordinato da Mario Draghi a evocare 'una certa quantità di distruzione creatricè e a prevedere che 'alcune aziende si ridimensioneranno o chiuderanno, altre apriranno; alcuni lavoratori dovranno cambiare imprese e settori con un appropriato re-training e assistenza nella transizionè. Ma non sarà il libero mercato a sprigionare la sua distruzione creatrice: sarà la mano, visibilissima, dello Stato a guidare la direzione. E non solo in Italia», spiega Catricalà. «Next Generation Eu rappresenta del resto il tentativo di tutta Europa di ridisegnare la propria economia rendendola competitiva, sostenibile e inclusiva. E ovunque il ruolo dei governi sarà determinante. L'Italia non potrà essere da meno, anche a costo di utilizzare strumenti invisi ai puristi del libero mercato. Purché non si compiano gli errori del passato dei quali ancora oggi paghiamo il conto».

Casellati annuncia la morte di Catricalà: un minuto di silenzio al Senato

 

Il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati ha annunciato all'Aula del Senato la notizia della morte di Antonio Catricalà che, ha ricordato, «ha rivestito ruoli istituzionali molto importanti». Su suo invito, l'Aula ha osservato un minuto di silenzio. Casellati ha espresso a nome suo personale e dell'Assemblea il cordoglio e la vicinanza alla famiglia.

Aeroporti di Roma: sgomento e cordoglio per la scomparsa del presidente della società

«Aeroporti di Roma esprime sgomento, enorme dolore e profondo cordoglio per l'improvvisa scomparsa del presidente della società, prof. Antonio Catricalà. Tutti i dipendenti del Gruppo Adr si stringono intorno alla sua famiglia e ai sui cari». Lo si legge in una nota di Aeroporti di Roma, di cui Catricalà era presidente dal 2017.

 

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