Governo, come funziona e qual è il suo ruolo

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Il Governo è l'espressione della maggioranza parlamentare, ossia della coalizione dei partiti che hanno ottenuto il maggior numero di seggi in Parlamento sulla base della legge elettorale in vigore al momento di ciascuna tornata elettorale. È organo esecutivo di rilevanza costituzionale disciplinato dagli articoli da 92 a 96 della Costituzione. La sede fisica del Governo è, dal 1961, Palazzo Chigi, a Roma.

Si dice che è un organo costituzionale complesso, nel senso che è composto al suo interno da organi autonomi e con funzioni specifiche, che rappresentano il suo cuore e i suoi elementi essenziali: il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Consiglio dei Ministri e i Ministri.

Come si forma il Governo? Dopo i risultati elettorali, si apre la fase preparatoria nella formazione della compagine governativa. Al Presidente della Repubblica, a cui l'art. 92 della Costituzione demanda la nomina del Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, dei Ministri, spetta il compito di svolgere le consultazioni, momento non disciplinato dalla Costituzione ma invalso nella prassi della storia repubblicana, che serve a individuare il papabile Presidente del Consiglio (premier in lessico non giuridico). A questo spetta il compito di formare una maggioranza che sia in grado di ottenere la fiducia in Parlamento. Lo stesso procedimento si apre anche a seguito di una crisi di governo per il venir meno del rapporto di fiducia o per le dimissioni del Governo in carica. Essenzialmente, le consultazioni del Presidente della Repubblica coinvolgono i suoi predecessori, i Presidenti di Camera e Senato e le delegazioni politiche. A questo punto il Presidente conferisce l'incarico alla persona che, sulla base delle indicazioni ricevute durante le consultazioni, pensa che possa ricevere la fiducia dal Parlamento. L'incaricato, che normalmente accetta l'incarico con riserva, dopo un proprio giro di consultazioni, torna dal Presidente della Repubblica per sciogliere la riserva, positivamente o negativamente. Allo scioglimento della riserva seguono la firma e la controfirma dei decreti di nomina del premier e dei ministri da lui indicati, accompaganti dal decreto di accettazione delle dimissioni del Governo uscente. Prima di assumere ufficialmente le funzioni, il Presidente del Consiglio e i ministri devono prestare giuramento formale nelle mani del Presidente della Repubblica. In questo momento il Governo entra ufficialmente in carica. Entro dieci giorni dai decreti di nomina poi il nuovo Governo deve chiedere la fiducia a ciascuna Camera, che la accorda o la nega con motivazione dei gruppi parlamentari e con voto per appello nominale. 

Nonostante in Italia, democrazia parlamentare, la funzione legislativa sia in prima battuta appannaggio delle Camere, una delle funzioni più importanti svolta dal Governo è proprio quella di potestà legislativa, esercitabile in due casi tassativi disciplinati dalla Costituzione. Si tratta dell'emanazine dei decreti legge e dei decreti legislativi, fonti normative con la stessa forza di quelle parlamentari. I primi vengono adottati autonomamente in presenza di casi di straordinaria necessità e urgenza che non permettono di attendere il completamento dell'iter legislativo parlamentare. Hanno valenza provvisoria e devono essere presentati il giorno stesso alle Camere che, anche se sciolte, hanno l'obbligo di riunirsi entro 5 giorni. I decreti perdono efficacia dall'inizio se non vengono convertiti dal Parlamento entro 60 giorni dalla loro pubblicazione. I decreti legislativi trovano invece la loro legittimazione in una legge del Parlamento, la legge delega, che affida al Governo la stesura del provvedimento, attenendosi però ai principi e ai criteri direttivi contenuti nella delega, nonché al tempo in essa stabilito. Può invece produrre autonomamente i regolamenti governativi, fonti normative secondarie. Il Governo ha poi altre funzioni, come quella di nomina di numerosi soggetti destinati a incarichi apicali nelle alte sfere dell'amministrazione pubblica. 

Il Presidente del Consiglio dei Ministri è il Capo dell'Esecutivo e ha il compito di dirigere la politica generale del Governo, di cui rimane responsabile, e di mantenerne l'unità di indirizzo politico e amministrativo, anche con funzione di coordinamento tra i vari Ministri. Nel suo ruolo di direzione, presiede il Consiglio dei Ministri che è composto da tutti i Ministri del Governo in carica. Alle sedute partecipa anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Il Consiglio determina la politica generale del Governo e, per attuarla, l'indirizzo generale dell'azione amministrativa. Delibera inoltre su ogni questione legata all'indirizzo politico fissato dal rapporto di fiducia con le Camere e provvede a dirimere i conflitti di attribuzione tra i Ministri. Ai singoli Ministri spetta la definizione degli obiettivi e dei programmi da attuare nella propria materia di competenza durante la legislatura e una funzione di controllo sulla rispondenza dei risultati. Possono essere affiancati da uno o più Sottosegretari ai quali possono delegare alcune funzioni. 
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