Carfagna attacca Forza Italia: «Ha destituito il premier più ascoltato e prestigioso d'Europa. Non sto con i sovranisti»

La ministra per il Sud: «In questa legislatura Forza Italia era stata ben attenta a distinguersi da Matteo Salvini e Giorgia Meloni»

Carfagna attacca Forza Italia: «Ha destituito il premier più ascoltato e prestigioso d'Europa. Non sto con i sovranisti»
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Mercoledì 27 Luglio 2022, 09:34 - Ultimo aggiornamento: 12:14

Elezioni politiche 2022Carfagna, anche lei decide di prendere carta e penna per spiegare agli elettori perché è uscita da Forza Italia come i colleghi di partito, e ministri, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta. Mara Carfagna non nega la riconoscenza verso Silvio Berlusconi, che «mi ha dato l'opportunità di entrare in politica» e la «stima per tanti colleghi che condividono il disagio di questo momento», ma lascerà il gruppo parlamentare di Forza Italia per andare al Gruppo Misto «per senso di responsabilità verso i cittadini e le imprese che dal 20 luglio si fanno, ci fanno, una domanda semplice: perché, insieme con M5S e Lega, FI ha staccato la spina al governo Draghi, mentre emergenze nazionali e internazionali mettono a dura prova le sicurezze dei cittadini e la resistenza delle democrazie occidentali?».

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Questo è uno dei passaggi più significativi della lettera inviata al quotidiano La Stampa dalla ministra per il Sud Carfagna. «In questa legislatura Forza Italia era stata ben attenta a distinguersi da Matteo Salvini e Giorgia Meloni - sottolinea - la revoca della fiducia al governo Draghi ha segnato una radicale inversione di marcia e una evidente sottomissione all'agenda della destra sovranista che chiedeva di anticipare il voto per incassaresubito una probabile vittoria»«Le prime proposte elettorali su pensioni ed extra-deficit, nonché la grancassa dell'immigrazione che ricomincia a suonare, confermano una cifra demagogica che contraddice qualunque seria responsabilità di governo». 

Carfagna scrive che è stato «cancellato l'imprinting moderato che il centrodestra aveva conservato per quasi un trentennio, malgrado il progressivo ridimensionamento di Forza Italia». 

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Quindi aggiunge: «La scelta di far cadere il governo ha provocato gravi conseguenze: la destituzione del premier più ascoltato e prestigioso d'Europa, l'interruzione della messa in sicurezza del Paese, la fuga degli investitori, l'immagine dell'Italia che torna instabile e inaffidabile».

E osserva: «Tutto questo di sicuro non risponde alle aspettative di un elettorato moderato, stanco di avventure, di fuochi d'artificio dialettici e di una visione delle grandi emergenze italiane fondata sulla propaganda anziché sul coraggio di affrontare i problemi e risolverli». Secondo Carfagna «bisognerà cominciare a cucire un nuovo abito per l'Italia moderata, europeista, liberale, garantista, fedele al patto occidentale e alla parola data agli elettori». 

 

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