La trattativa sugli emendamenti per modificare il disegno di legge sull’Autonomia firmato da Roberto Calderoli è iniziata. E sottotraccia si starebbe arrivando ad una prima svolta. Frutto anche dei dubbi emersi nella maggioranza di governo dopo le sessanta audizioni, quasi tutte critiche, sul progetto che prevede il trasferimento di 23 materie di competenza dello Stato a Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Uno di capisaldi del “progetto Calderoli” sarebbe traballante. Si tratta dell’approvazione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni da garantire a tutti i territori italiani, per Dpcm. È un passaggio che si potrebbe tradurre così: “l’autonomia come la pandemia”. I Dpcm sono atti amministrativi (gli stessi usati dal governo Conte durante l’emergenza Covid), che non possono essere modificati dal Parlamento e nemmeno impugnati davanti alla Corte Costituzionale. Decidere il destino di diritti dei cittadini, espressi in termini di livello dei servizi, in materie come l’istruzione, la salute o la mobilità, è apparso sin da subito come una sgrammaticatura istituzionale. Proprio per questo in Parlamento maggioranza e opposizione avrebbero iniziato a parlarsi per apportare quantomeno una modifica condivisa su questo punto. L’approvazione dei Lep, dovrebbe essere la soluzione, potrebbe essere delegata al governo che, dunque, determinerebbe il livello dei servizi che ciascuna Regione deve garantire per ogni materia attraverso lo strumento dei decreti legislativi.
In questo modo il Parlamento avrebbe un ruolo più incisivo, dovendo esaminare ognuno dei decreti del governo e potendone anche chiedere delle modifiche. C’è da capire però, se questo passaggio sarà accettato dal governo. Che fino ad oggi ha mostrato una certa fretta nell’approvazione dei Lep, affidandoli ad una cabina di regia “politica” affiancata da una commissione tecnica, la cosiddetta commissione Clep, che dovrebbe finire il suo lavoro entro la fine dell’anno per permettere alla cabina di regia di emanare i Dpcm.
Le distanze
Ma all’interno della commissione i lavori non stanno filando proprio lisci.