«I vostri prodotti uccidono», «avete le mani sporche di sangue». I senatori americani attaccano pesantemente gli amministratori delegati di Meta (Facebook, Instagram), X, TikTok, Snap e Discord torchiandoli in un'audizione alla commissione giustizia sui rischi delle piattaforme social per i bambini e gli adolescenti. «Stanno distruggendo vite umane e minacciando la democrazia. Queste aziende vanno domate e il peggio deve ancora venire», ha accusato il senatore repubblicano della South Carolina Lindsey Graham riferendosi a Big Tech. Parole accolte dagli applausi di decine di genitori con le foto dei loro bambini morti o traumatizzati dai social.
Le scuse di Zuckerberg
Messo in imbarazzo, il ceo di Meta Mark Zuckerberg si è rivolto proprio alle famiglie e ha chiesto scusa. «Mi dispiace per tutto quello che avete dovuto passare.
Le denunce e i pericoli
Il problema di fondo è che le misure annunciate regolarmente dalle piattaforme online sono ritenute insufficienti da osservatori e autorità. E che al Congresso giacciono da tempo vari disegni di legge per proteggere i minori ma finora nessuno è stato approvato: l'ultimo è quello del senatore dem Dick Durbin, presidente della commissione giustizia, che consente di perseguire le società tech per i loro contenuti pedopornografici e alle vittime di fare causa. L'inazione del Congresso ha spinto città e Stati americani a fare da soli. Il sindaco di New York ha appena bollato i social media come «una tossina ambientale», «un pericolo per la salute pubblica», preannunciando misure. La Florida si appresta a vietare per legge i social ai minori di 16 anni. In ottobre più di quaranta stati americani hanno presentato una denuncia contro Meta, ritenendo che le sue piattaforme danneggino la «salute mentale e fisica dei giovani», citando i rischi di dipendenza, molestie informatiche o disturbi alimentari. Due mesi dopo il New Mexico ha fatto causa sempre a Meta, accusando le sue piattaforme di promuovere la criminalità infantile, dalla pedopornografia agli algoritmi di raccomandazione e all'istigazione criminale.