Medy Cartier fermato, perseguitava l’influencer: per il trapper braccialetto elettronico dopo la denuncia della sua ex

Avrebbe aizzato sul web i suoi 350mila follower a odiarla

Medy Cartier fermato, perseguitava l’influencer: per il trapper braccialetto elettronico dopo la denuncia della sua ex
di Alessia Marani
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Sabato 24 Febbraio 2024, 00:18

Ancora guai per il trapper bolognese Medy Cartier, al secolo Marbouh Ermedhi di origine italo-marocchina, classe 2001. A dicembre si era fatto conoscere in tutta Italia perché prima di un suo concerto non autorizzato all’esterno di un centro commerciale di Riccione, tra le migliaia di ragazzini assiepati per ascoltarlo si era scatenata una mega rissa con lanci di bottiglie, coltelli e spray al peperoncino. E aveva fatto parlare di sé anche per la rapina di una catenina ai danni di un turista milanese nel 2015 quando era appena 19enne: all’arrivo dei carabinieri, della gang che aveva messo a segno il colpo, era rimasto solo lui. Spavaldo alla guida di un’auto, sebbene non avesse la patente, si scagliò persino contro i poliziotti che lo avevano fermato durante un controllo. Ora i nuovi guai per l’artista riguardano il divieto di avvicinamento a una giovane influencer romana. Il gip del Tribunale capitolino, su richiesta della locale Procura, ha emesso nei confronti del trapper un’ordinanza applicativa di misura cautelare poiché gravemente indiziato di atti persecutori e diffamazione verso la ragazza. Perché non torni a molestarla, gli è stata disposta l’applicazione del braccialetto elettronico.

Braccialetto elettronico per trapper Medy

Il trapper, di fatto, vive tra Roma e Bologna.

Il provvedimento, arrivato al termine delle indagini svolte dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di via In Selci, stabilisce il divieto di avvicinamento all’appartamento in cui attualmente risiede l’influencer e ai luoghi da questa abitualmente frequentati, con il tassativo divieto di rivolgerle la parola in qualunque modo, anche qualora la incontrasse occasionalmente, e di avere qualsiasi comunicazione con lei. 


LA STORIA
I due si erano conosciuti su Instagram, scambio di like e cuoricini. Poi la frequentazione durata qualche mese, ma subito contrassegnata da comportamenti aggressivi e violenti, sia fisicamente che verbalmente. Tanto che nel dicembre scorso, l’influencer nel frattempo costretta a chiudere i suoi profili poiché finita nel mirino dei follower del ragazzo, si è decisa a presentare una formale denuncia ai militari. La fine della breve ma burrascosa love-story era diventata un tormentone anche per i follower del trapper che, stando alle indagini, sarebbero stati aizzati a odiarla.  La ragazza ha raccontato che alcuni episodi aggressivi l’avevano indotta a lasciare Medy Cartier una prima volta ad agosto. Poi però, assecondando le sue pressanti richieste, dal momento che le giurava che sarebbe cambiato, la frequentazione era ripresa. Tuttavia senza un reale cambio di marcia, tanto che ulteriori episodi l’avrebbero convinta a troncare definitivamente il rapporto. 


I carabinieri durante la loro attività investigativa hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico del ragazzo che è indiziato di averle provocato un grave stato d’ansia nella ex fidanzata nonché timore per la propria incolumità, costringendola ad alterare le proprie abitudini di vita. Non solo, l’avrebbe molestata e minacciata, non accettando la fine della loro relazione. Tanto che aveva iniziato a perseguitarla sui social network, incitando i propri follower (350mila) a odiarla e aprendo un canale broadcast destinato esclusivamente a denigrarla e a terrorizzarla con frasi del tipo «Se non stai con me ti rovino la vita». In più circostanze, il trapper, nonostante abiti a Bologna, si sarebbe presentato improvvisamente davanti casa dell’influencer minacciandola. Sul web avrebber poi reso pubblici alcuni elementi privati della ragazza, senza chiederle il consenso. Per gli inquirenti il ragazzo, mediante la pubblicazione di video e messaggi su Instagram e TikTok, avrebbe offeso la reputazione della ragazza. Rintracciato nel capoluogo emiliano, dove vive, i carabinieri della stazione di Bologna Mazzini gli hanno notificato l’ordinanza, che dispone la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico.
 

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