Allerta clima. Anche il Capo di Stato Sergio Mattarella ha voluto sottolineare il periodo di difficoltà che l'Italia e il resto del mondo sta vivendo a seguito dei cambiamenti climatici. Il presidente della Repubblica, in occasione della Cerimonia di consegna del «Ventaglio» da parte dell'Associazione stampa parlamentare, ha dichiarato: «In questo periodo l'Italia ha vissuto eventi terribili, legati palesemente alle conseguenze del cambiamento climatico. Di fronte alle drammatiche immagini di quel che è accaduto, a Nord come al Centro come nel Meridione, tante discussioni sulla fondatezza dei rischi, sul livello dell'allarme, sul grado di preoccupazione che è giusto avere per la realtà che stiamo sperimentando appaiono sorprendenti».
Le parole del presidente Mattarella
Il Capo di Stato è stato chiaro e diretto: «Occorre assumere la consapevolezza che nella lotta al cambiamento climatico siamo in ritardo. Serve agire da una parte cercando di incrementare l'impegno per la salvaguardia dell'ambiente e per combattere le cause del cambiamento climatico: sappiamo che sarà un impegno difficile su scala globale i cui effetti vedremo nel tempo».
«Dall'altro lato - ha proseguito il capo dello Stato - è necessario operare per contenere già oggi gli effetti dirompenti di questi cambiamenti, predisponendo strumenti nuovi e modalità di protezione dei territori».
«Dobbiamo assumere la piena consapevolezza che siamo in ritardo», dunque occorre «agire da una parte per incrementare l’impegno a salvaguardia dell’ambiente e combattere il cambiamento climatico, dall’altro e necessario operare per contenere gia oggi gli effetti dirompenti di questi cambiamenti», sottolinea il presidente della Repubblica
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Nelle zone alluvionate in Italia «tantissime persone -evidenzia Mattarella - si sono date da fare, ragazzi e ragazze che con straordinaria forza d'animo spalavano il fango e soccorrevano chi aveva bisogno di aiuto. La forza che tiene unite le nostre comunità è questa generosa disponibilità a esserci e a fare la propria parte a sentirsi responsabili: «I care», come diceva don Milani.
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