Pino Daniele, l'ex moglie Fabiola Sciabbarrasi: «Geolier? Lo avrebbe adorato. Mio figlio aveva 9 anni quando è morto, chiede sempre di lui»

Pino Daniele, l'ex moglie Fabiola Sciabbarrasi: «Geolier? Lo avrebbe adorato. Mio figlio aveva 9 anni quando è morto, chiede sempre di lui»
di Luca Uccello
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 12:17

Sono passati nove anni da quando Pino Daniele se ne è andato. Nove anni in cui Fabiola Sciabbarrasi, la moglie di una dei più grandi cantautori, ha cresciuto i loro tre figli. Una donna forte con il desiderio di mantenere sempre vivo il suo ricordo. «È come se non fosse mai andato via - racconta a Diva e Donna - e proprio l’ultimo Festival di Sanremo mi ha riportato alla mente ricordi e riflessioni su ciò avrebbe pensato lui». Il riferimento è per Geolier. «Ha valorizzato l’identità napoletana in musica rifiutando di snaturarla, proprio come aveva sempre fatto Pino, che fu uno dei primi a sperimentare contaminazioni tra inglese e napoletano con artisti internazionali e mi raccontava del pregiudizio e della discriminazione territoriale che ha dovuto affrontare».

Il caso Geolier

Ma Fabiola non ci sta: «Vedendo Geolier, e quello spettacolo irrispettoso all’Ariston tra fischi e gente che andava via e il dissenso della stampa, ho riavvolto il nastro sui suoi racconti...». La signora Daniele è convinta che suo marito «avrebbe condiviso il palco con Geolier, sicuro! Si sarebbe proposto per la serata delle cover. Sarebbe stato felice di vedere un giovane artista che ha avuto il coraggio di esprimere la sua identità. Quando a Sanremo cantarono i Tazenda in sardo e Van De Sfroos in comasco, non ci furono polemiche. Purtroppo, la discriminazione territoriale persiste, ma confido nel buonsenso». 

L'amore con Pino

Una storia d'amore, quella tra Pino e Fabiola, nata grazie a un amico comune.

Un grande amico. «Ci presentò il nostro amico comune e “cupido” Massimo Troisi. Aveva capito la nostra affinità prima di noi: a lui disse ti presento la donna della tua vita. Così è stato. Il resto è storia».  Ma tutto non è ancora stato detto. Soprattutto ora, che lui non c'è più. «In me convivono forza e grande fragilità - racconta ancora a Diva e Donna - Nonostante i vuoti, mi concentro sulle tante cose belle e importanti vissute con Pino, anche se la sua improvvisa scomparsa ha lasciato un senso di incompiuto. Ho un senso di insoluto verso di noi, perché non abbiamo avuto il tempo di dirci tante cose e restano domande sospese. È nella mancanza che capisci ancora di più quanto amore c’è stato».

I figli

E i loro figli oggi?  «La grande, Sara, è nella discografia, Sofia studia legge e Francesco sta finendo il liceo. Mi fa tenerezza Francesco, aveva solo nove anni quando il padre è mancato, e va sempre alla di ricerca materiale su Internet, mi chiede di vedere video, foto, di andare a Napoli, a respirare quello che Pino ha vissuto. È molto bello questo suo attaccamento. Quando torno a Napoli, sono avvolta da affetto e attenzioni incredibili. È come una grande famiglia, un’onda di “amore senza fine”, per citare una canzone di Pino». Il prossimo 4 gennaio saranno 10 anni. Un anniversario triste che Fabiola vorrebbe anche non festeggiare.  «Il mio obiettivo ora è creare un premio Pino Daniele per giovani musicisti». Il resto si vedrà...

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