Patty Pravo, pseudonimo di Nicoletta Strambelli, è stata ospite di Verissimo, la trasmissione televisiva di Canale 5 condotta da Silvia Toffanin. La diva della musica italiana si racconta a tutto tondo, regalando aneddoti meravigliosi di vita familiare e professionale. Patty, parlando delle sue orgini, ricorda l'affetto per i nonni coi quali è cresciuta e s'è formata. «Ho passato la mia infanzia con i miei nonni, mia madre l'ho conosciuta in età adulta, ma non le ho mai portato rancore. C'era ma non la vedevo. Quando poi ci siamo frequentate faceva tante cose per me», ha confessato alla Toffanin.
«Mia nonna era una persona eccezionale, basti pensare che a 3-4 anni mi ha portato a imparare pianoforte.
L'arresto nel 1990
Patty ha raccontato anche quando nel 1990 è stata portata per tre giorni in carcere: «Mi portarono in un bar in cui c’erano solo m*gnotte e transessuali. È stato un party, mi sono divertita. Nonostante fossi in arresto, mi hanno portato al bar e poi in carcere». Un altro ricordo, poi, ha attraversato il racconto di Pravo: quello di Luciano Pavarotti, con il quale duettò anche: «Andai a un suo concerto con il papà, ma non mi fece ascoltare neanche una canzone, perché mi parlo della Juventus, di cui era molto tifoso, per tutto il tempo».
La depressione e gli attacchi di panico
Dalle pagine del settimanale Gente, Patty aveva raccontato anche di aver sofferto di depressione e attacchi di panico. «Mi si è chiusa la gola, non riuscivo più a respirare. Non capivo niente, ero in uno stato di totale incoscienza. Ricordo che mi sono detta: “Basta, è finita”. Ho creduto di morire», ha detto la cantante ricordando un'estate di qualche anno fa e la decisione di annullare i suoi concerti.
«Non dormivo più, i farmaci erano come acqua, le notti interminabili, a fissare il soffitto credendo di impazzire. La sera salivo sul palco divorata dalla stanchezza e dall’ansia. allora mi sono chiusa in camera, al buio, i telefoni spenti. Ho passato giorni interi stesa a letto, senza pensare né parlare, senza riuscire a piangere o a toccare cibo», ha confessato la ragazza del Piper. «Mi sono chiusa in camera, al buio, i telefoni spenti. Ho passato giorni interi stesa a letto, senza pensare né parlare, senza riuscire a piangere o a toccare cibo».
Il viaggio con Gino Strada
Per fortuna la divina è riuscita ad uscirne grazie alla musica, all’affetto dei suoi fan, ma anche ad un progetto: partire per l’Africa con Gino Strada. «Partire per l’Africa con Gino Strada, aiutare sul campo chi sta peggio di noi. Dopo aver ricevuto tanto, credo sia giunto il momento di dare. Ai bambini soprattutto” – ha detto la cantante che ha superato l’inferno della depressione una mattina quando, come ha raccontato, “mi sono alzata, ho aperto la porta della camera e mi sono infilata in cucina. Nella dispensa c’erano solo un cartone di latte e dei Pavesini, ho iniziato a mangiare e sono tornata a vivere».
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