Celebrazioni simili ci sono state in altri paesi. Ma Jussara, che ha creato “Eu comigo evento”, una società specializzata in matrimoni solisti, ritiene che sia stata la prima cerimonia del suo genere in Brasile. «Organizzo matrimoni da 20 anni, ma la volontà è genuina. Sono così felice e così buona con me che ho voluto festeggiare e sposarmi», dice.
La cerimonia è stata molto simile al matrimonio monogamo. Jussara in bianco, con abito firmato dal designer Tetê Rezende. È entrata da sola in chiesa, poi è stata accolta da sua figlia Maria Laura, 21 anni. Gli ha dato il bouquet e lei è rimasta da sola davanti all’altare. Il matrimonio “sologamico” non ha disposizioni legali. Il momento è stato celebrato da un amico di Jussara. Non c’è stato scambio di alleanze, ma per delimitare l’impegno per se stessa, Jussara ha fatto un tatuaggio di una donna con un’ala di farfalla. «Butterfly ha un significato di lotta e rinascita».
Dopo la cerimonia, che si è tenuta all’aperto in una piazza del quartiere di Santa Lucia, la sposa ha organizzato una festa con la band giusta, DJ, drink bar. E poi la torta nuziale. «In cima al dolce, ho una donna con un’ala di farfalla». Una scelta «voluta». Eppure Jussara ha ricevuto molte proposte di matrimonio. «Ci sono molti uomini che dicono che è uno spreco e che vogliono sposarmi». Ma lei avverte che la sposa di se stessa potrebbe avere altre relazioni d’amore in aggiunta alla compagnia di se stessa. E, secondo lei, il matrimonio “sologista” non è solo per le donne, ma per tutti coloro che vogliono celebrare l’amor proprio. «Puoi essere un uomo e puoi essere una donna». Per lei, il matrimonio sologamico può essere il modo per realizzare il sogno di indossare l’abito da sposa. «Molte donne sognano di sposarsi, vestendosi da sposa. E questa è una possibilità. E poi è l’amore più vero: l’amor proprio».
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