Marisa Leo si accarezza la pancia, è radiosa. In grembo sta crescendo la sua bambina, «un miracolo», frutto dell'unione con l'uomo che, quattro anni più tardi, l'avrebbe uccisa con tre colpi di fucile nelle campagne tra Marsala e Mazara prima di togliersi la vita. E' il 2019. E lei, che si è sempre battuta contro la violenza di genere, pubblica un video dedicato a tutte le donne e alla piccola donna, sua figlia, che sta per nascere. «Donna, mamma: tu lavori, tu progetti, tu crei e sei perfetta per come lo fai. Tu cadi, ti rialzi, piangi ma non molli e sei perfetta così come sei». Quante volte era caduta lei, ma si era sempre rialzata. Il rapporto con Angelo Reina, 42 anni, il padre di sua figlia era finito da anni. Ma lui non si dava pace. Tanto che nel 2020, dopo le ennesime minacce, lei lo aveva denunciato per stalking. Tutto inutile. Ieri sera l'uomo ha uccisa nel vivaio di famiglia che gestiva.
Professionista piena di passione e proiettata nel futuro, Marisa Leo aveva 39 anni, originaria di Salemi, era responsabile marketing e comunicazione nel settore vitinicolo per un'azienda siciliana, Colomba bianca, guidata dall'amico Dino Taschetta. Da tempo aveva denunciato le continue pressioni dell'ex marito che la perseguitava.
Il post contro la violenza sulle donne
Per questo Marisa era molto sensibile al tema della violenza di genere.
Non si sentiva tutelata
«Marisa spesso si diceva preoccupata, ma nessuno, in primis, avrebbe mai pensato che tutto ciò potesse accadere. Non si sentiva tutelata dalle istituzioni, non si sentiva al sicuro», dicono oggi le amiche sconvolte.
Nel 2019 aveva partecipato a una campagna contro la violenza di genere promossa dall'associazione 'Le Donne del Vino Sicilia' per il progetto "Tu non sei sola". Nel video, le parole di Marisa incinta: «Una forza così piccola, ma così dirompente e una vita che cresce al ritmo di due cuori che battono insieme. Donna, mamma, tu lavori, tu progetti, tu crei e sei fantastica per come lo fai. Cadi, ti rialzi, piangi ma non molli, e sei perfetta così come sei. Donna, mamma, TU, non sei sola». Ieri sera, davanti al suo killer, purtroppo lei lo è stata.
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