Jane Birkin e Serge Gainsbourg, la storia della canzone Je t'aime moi non plus: il verso pessimista sull'amore fisico e la versione ignorata con Brigitte Bardot

Il pezzo fu bandito dalle radio, ricevette una scomunica dal Papa ma arrivò comunque in cima alle classifiche. Tra musica e versi cantati la coppia mima anche i sospiri di un orgasmo

Jane Birkin e Serge Gainsbourg, la storia della canzone Je t'aime moi non plus: il verso chiave contro l'amore fisico e la versione ignorata con Brigitte Bardot
di Stefania Piras
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Domenica 16 Luglio 2023, 14:41 - Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 09:29

So già che questa melodia risuonerà il giorno del mio funerale, disse Jane Birkin consapevole di star scrivendo la storia con quei sospiri che tessevano la trama di "Je t'aime... moi non plus", la canzone più erotica di tutti i tempi che, con quei rantoli rochi di un (vero) rapporto sessual vocale in sala di registrazione, sarebbe stata presa in prestito dai giornali per spiegare con un titolo secco rotture, strappi, divorzi, dimissioni, scontri, allontamenti, ripensamenti, infingimenti (c'è un enorme collage di titoli di prime pagine nella bella mostra dedicata a Serge Gainsbourg - ancora in corso e visitabile fino al 3 settembre - allestita nella biblioteca del Centre Pompidou di Parigi). "Je t'aime moi non plus" è diventata un'espressione idiomatica, è sinonimo di relazione complicata, non chiara, dell'amarsi ma non allo stesso modo, non più e forse mai. Ma prima di tutto ciò, ancor prima di trasformarsi in canone questo pezzo affrontò una vera crociata. 

Jane Birkin morta a 76 anni a Parigi. Cantante e attrice, formò una coppia iconica con Serge Gainsbourg

Serge Gainsbourg e Jane Birkin 

Perché? Era il 1969, pochi mesi dopo lo scoppio del Sessantotto francese, e mimare un orgasmo dentro una canzone invece che cantarla suscitò grandissimo scandalo. L'Osservatore Romano chiese il boicottaggio del pezzo, considerato osceno, e ottenne il divieto di distribuzione in Italia. Paolo VI emise una scomunica nei confronti del produttore del brano, che nel Regno Unito fu bandito dalla BBC. Dietro quel monumento musicale c'è Serge Gainsbourg, è lui che compone "Je t'aime...moi non plus" (Ti amo... neanche io) e la canta insieme a una giovane inglese ancora poco conosciuta (si era fatta notare in topless nel film Blow-up di Michelangelo Antonioni). È Jane Birkin, che diventerà la sua compagna. 

Jane Birkin e Brigitte Bardot: «Accettai di cantare la canzone per gelosia»

La canzone raggiunse comunque il primo posto delle classifiche britanniche. Fu registrata a Londra, sotto la direzione dell'arrangiatore Arthur Greenslade. La primissima versione però fu eseguita da Gainsbourg e una sua ex fiamma: Brigitte Bardot. Il marito di BB, Gunter Sachs, era preoccupato per la possibile pubblicazione di un brano con la moglie e il suo ex amante. E quindi quei sospiri rimasero inascoltati e richiusi nel cassetto. Perchè è la versione con Birkin che è destinata a far impazzire il mondo. Anche se lei non accettò subito di cantarla. O almeno, accettò per opposizione. Gelosia.

«Mi fece ascoltare la registrazione nell'appartamento dei suoi genitori dopo che ci eravamo conosciuti - racconta Birkin di Gainsbourg -  Quando mi chiese se l'avrei cantata, accettai solo per gelosia: non volevo che lo facesse con un'altra ragazza», racconta la cantante. Poi la versione di BB saltò comunque fuori, molto dopo, e dopo molte riproduzioni della versione iconica di Birkin.  Successe nel 1986.

Serge Gainsbourg telefonò a Jane Birkin, si erano separati da diversi anni, avevano già avuto la figlia Charlotte (oggi attrice e cantante) e nel 1983, da ex, lui ha scritto il primo intero album per lei (diventerà il primo disco d'oro di Jane), si intitola: "Baby Alone in Babylone". 

«Ho una pessima notizia per te - le disse - Pubblicherò la versione Bardot di Je t'aime, moi non plus». Bardot aveva acconsentito a tirare fuori quella versione della canzone rimasta segreta per quasi vent'anni, a condizione che i profitti del disco fossero devoluti ad associazioni animaliste. Birkin ci rimase male, pensava e temeva il dribbling. Che non ci fu, perché è stata la sua performance a passare alla storia.

 

Per distinguere l'interpretazione della Birkin da quella della Bardot, Gainsbourg le chiese di cantare i suoi versi un'ottava più in alto. «In studio, mi faceva dei segni frenetici quando mi facevo prendere troppo la mano dal respiro pesante. Ce n'è uno che si interrompe bruscamente, se si ascolta attentamente», ricordava con Le Figaro Jane Birkin a dimostrazione che il sospiro accelerato era diventato parte integrante della prosodia erotica voluta da Gainsbourg che era solito impastare il linguaggio con onomatopee, anglicismi, ritagli lessicali diversissimi tra loro.  

«Vivevamo nell'hotel di Rue des Beaux-Arts dove morì Oscar Wilde - raccontava Birkin -  Al piano di sotto c'era un ristorante molto chic dove Serge ha fatto ascoltare il disco. Quando vide le forchette che si alzavano in aria, si girò e mi disse: "È fatta avremo successo!"».

E va così. Nonostante moltissime emittenti si rifiutino di trasmetterla. Dov'è che risuona? Nei locali notturni. Ma pure nei paesi dove c'è ancora la dittatura come la Spagna e il Portogallo. E poi in Sud America. Ovunque vada Birkin le chiedono se sia proprio lei quella della canzone e attira la smania degli ascoltatori, come quella volta a Londra quando un tassista sente il bisogno irresistibile di confessarle che quella musica è stata feconda: «Ho concepito tutti i miei cinque figli sentendola».

Ma è un inno al sesso? Il verso chiave , perché ci sono anche le parole, è: «L'amour physique est sans issue» (l'amore fisico è senza via d'scita), che sminuisce il libertinismo attribuito alla canzone. Ed è evidente già dal piccolo rompicapo presente nel titolo della canzone: Ti amo... neanche io. Si dice che sia stato ispirato da una dichiarazione di Salvador Dalì che aveva detto: «Picasso è spagnolo, anch'io; Picasso è un genio, anch'io; Picasso è comunista, neanche io». 

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