Enzo, il consulente-nonno morto a Suviana. I parenti: «Amava il suo lavoro, ma ora vogliamo la verità»

La notizia del ritrovamento da parte dei sommozzatori è arrivata ieri alle 10.30

Enzo, il consulente-nonno morto a Suviana. I parenti: «Amava il suo lavoro, ma ora vogliamo la verità»
di Raffaella Troili
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Sabato 13 Aprile 2024, 06:45

Era al piano meno nove, vicino alla turbina. Nella sua postazione di lavoro. Settima e ultima vittima dell'esplosione della centrale idroelettrica di Bargi. Il corpo di Vincenzo Garzillo, consulente napoletano di 68 anni, in pensione dal 2022 dopo una vita trascorsa all'Enel. Ad attenderlo c'era il figlio Mario accorso sul luogo del disastro, in fondo sperando fino all'ultimo. Lascia la moglie Patrizia Buonomo e un'altra figlia, Fara. Era speciale, dicono. Si dice sempre in questi casi, eppure Garzillo non era solo un tecnico esperto, con alle spalle una vita passata nelle centrali idroelettriche (l'ultima quella di Presenzano, in provincia di Caserta), punto di riferimento per molti colleghi più giovani ma anche marito appassionato, padre, nonno, amico, molto conosciuto e apprezzato anche nei legami interpersonali nel quartiere di Pianura dove abitava. Dopo la pensione, la grande esperienza e la voglia di fare l'hanno portato a diventare consulente della Lab Engineering, società di ingegneria di Ortona, in provincia di Chieti, che si occupa di fornire servizi di progettazione e consulenza nei settori dell'energia, degli idrocarburi e della chimica. Il suo compito nell'impianto di Suviana era proprio supervisionare le operazioni di riattivazione dei macchinari.
Era partito martedì mattina da Napoli per Bologna, da dove aveva noleggiato un'auto per raggiungere l'ennesima, ultima centrale. La notizia del ritrovamento da parte dei sommozzatori è arrivata ieri alle 10.30. «Amava il suo lavoro, era scrupoloso, preparato ma soprattutto disponibile con tutti - racconta l'amico Franco Esposito - ecco perché ha accettato questo contratto anche dopo la pensione, e non l'ha fatto per soldi ma solo per devozione al lavoro, che lui amava tanto e sopratutto per dare una mano vista la sua esperienza lavorativa. La famiglia ha perso un padre, un marito e un nonno esemplare perché Enzo lo era davvero, con i suoi consigli saggi. Sono sicuro che anche dal cielo riuscirà a pilotare la famiglia e a dar la forza a Patrizia. Non lo dimenticherò mai». Il dolore ma anche la lucidità, di chi ora pretende la verità: «Come si dice dalle nostre parti, passa il santo e passa la festa. Non sia così. Come amico voglio la verità su quanto è accaduto».
Una tragedia grande.

Gianni Pirone, il responsabile della scuola calcio Campanile che ha frequentato il figlio Mario ricorda: «Una gran bella famiglia, per bene, un uomo di spessore che metteva tanto amore, passione nel suo lavoro. Questa disgrazia ci ha lasciato interdetti e perplessi tutti, si è perso un valore aggiunto, un professionista serio, disponibile con tutti. Una grande perdita».

LA COMMOZIONE

Nel suo quartiere regna la commozione. Anche i colleghi di Presenzano ricordano «le grandi capacità tecniche e l'estrema attenzione ad affrontare ogni impegno con grande dedizione al lavoro». La tragedia di Suviana a Napoli è stata al centro dell'iniziativa promossa giovedì a piazza del Plebiscito da Cgil e Uil in occasione dello sciopero generale, caratterizzata da un minuto di silenzio per le vittime sul lavoro. Sui social molti hanno lasciato una testimonianza. Un ex collega di lavoro su Facebook scrive: «C'eravamo salutati con questa foto quando sei andato in pensione. Ho sperato fino all'ultimo che ti fossi salvato ma il destino crudele non ha voluto: una tragedia immane». E sotto il repost della foto pubblicata il 16 settembre 2022, giorno in cui Garzillo ha salutato i suoi compagni di lavoro a Presenzano per cominciare poco dopo una nuova avventura professionale. L'ultima trasferta nelle centrali che conosceva come le sue tasche».

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