Una ciclista della Nuova Zelanda di 24 anni che aveva partecipato alle Olimpiadi di Rio del 2016 è morta. Olivia Podmore è deceduta lunedì poche ore dopo un post su Instagram in cui spiegava le difficoltà della competizione ad alto livello. La morte della Podmore è stata riferita dal medico legale ed è avvenuta in una proprietà a Cambridge.
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Il giallo dell'ultimo post rimosso
Poche ore prima di morire Olivia Podmore aveva pubblicato un selfie con sua madre su Instagram, poi rimosso. Nella didascalia l'atleta mostrava il peso che provava quando non riusciva a raggiungere i risultati che si era prefissata. «Lo sport è uno sbocco straordinario per così tante persone. È una lotta, ma è così gioiosa – ha scritto nell'ultimo sul social network poi rimosso –. Quando vinci la sensazione è diversa dalle altre. Ma quello che provi quando perdi, quando non vieni selezionato o non ti qualifichi, quando sei infortunato, quando non soddisfi le aspettative della società (come possedere un casa, matrimonio, figli, tutto perché stai cercando di dare tutto al tuo sport) è diverso da qualsiasi altra cosa».
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Non selezionata per Tokyo 2020
Olivia Podmore non era stata selezionata per correre a Tokyo. Era una campionessa neozelandese di keirin, specialità del ciclismo su pista nata in Giappone nel 1948, e ai Giochi Olimpici di Rio del 2016 aveva corso nell'evento sprint a squadre femminile.
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L'ipotesi del suicidio
A parlare dopo la morte uno degli amici di Olivia Podmore, Eric Murray, che ha gareggiato come vogatore per la Nuova Zelanda alle ultime Olimpiadi. È stato con lei il giorno in cui è morta e ha detto che non aveva notato alcun particolare che potesse far pensare al suicidio. «Ero con lei ieri e vorrei che avesse detto qualcosa. La sua morte è uno shock e una tragedia. La perdita si ripercuote non solo su Cambridge e Christchurch, ma anche sulla confraternita sportiva. Abbiamo perso una sorella, un'amica e una combattente che ha perso quella voglia di combattere dentro di lei.
Lo choc del fratello
Il padre della ciclista, Mitchell Podmore, ha pubblicato un messaggio sui social media dopo che la notizia è stata confermata: «Riposa in pace mia splendida sorella e amata figlia di Phil Podmore. Sarai nei nostri cuori per sempre».
Le condoglianze del team di ciclismo neozelandese
Il team di ciclismo della Nuova Zelanda ha rilasciato una dichiarazione in risposta alla morte di Podmore, offrendo le più sentite condoglianze agli amici e alla famiglia della ciclista nata a Christchurch. «Olivia era una ciclista molto amata e rispettata nella nostra squadra di Cycling New Zealand», si legge nella dichiarazione. «In questo momento stiamo fornendo supporto al nostro staff e ai ciclisti, alla comunità ciclistica e a coloro che erano vicini a Olivia. Estendiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia di Olivia in questo momento e chiediamo che i media rispettino la privacy della famiglia, degli amici e dei nostri ciclisti di Olivia».
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