Alberto Angela, i suoi primi 60 anni tra tv, studi di paleontologia e divulgazione

La prima tappa della nuova stagione di Ulisse sarà La notte del Titanic a 110 anni dall’affondamento, il 15 aprile 1912

Alberto Angela compie 60 anni
di L.Jatt.
5 Minuti di Lettura
Venerdì 8 Aprile 2022, 15:29 - Ultimo aggiornamento: 20:33

«Torno esattamente 60 anni dopo nella città dove sono nato, ed è un grande piacere. Non sento di compiere 60 anni, ma due volte 30: in fondo l’età è l’equivalente di una targa appiccicata all’auto, ma poi com’è l’auto, cosa c’è dentro, chi la guida, è tutta un’altra storia». Alberto Angela si trova a Parigi, oggi, nel giorno del 60mo compleanno, sul set di una delle puntate del nuovo ciclo di “Ulisse, il piacere della scoperta”, in onda da domani in prima serata su Rai1.

Alberto Angela, gli inizi di una straordinaria carriera 

Nato a Parigi nel 1962 e figlio del noto divulgatore scientifico Piero Angela e di Margherita Pastore, ha accompagnato spesso il padre nei suoi viaggi sin da bambino.

Dopo essersi diplomato in Francia, si iscrive al corso di Scienze Naturali all’università La Sapienza di Roma, laureandosi infine con 110 e lode e un premio per la tesi, poi pubblicata. Dopo aver prestato il servizio di leva nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco, Alberto Angela continua gli studi frequentando diversi corsi di specializzazione in università degli Stati Uniti d’America (Harvard, Columbia University, UCLA), approfondendo la paleontologia e la paleoantropologia. È sposato e ha tre figli: Riccardo (1998), Edoardo (1999) e Alessandro (2004).

 

Parla correntemente italiano, inglese, francese, curdo e swah.
Per oltre 10 anni, Angela ha svolto attività di scavo e di ricerca sul campo, partecipando a spedizioni internazionali alla ricerca dei resti fossili di antenati dell’uomo (paleoantropologia) nell’allora Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo), a Ishango, nel 1983 e nel 1984; in Tanzania (Olduvai e Laetoli) nel 1986, 1987 e 1988; nel Sultanato dell’Oman nel 1989, in Etiopia (valle dell’Awash) e in Mongolia nel deserto del Gobi, alla ricerca anche di resti di dinosauri e di mammiferi primitivi, nel 1991. Nel 1986 partecipa alla spedizione e allo scavo nella Gola di Olduvai, che portano alla scoperta dei resti fossili di un ominide vissuto 1,8 milioni di anni fa. 

Alla propria attività di studioso, ha fatto seguito la professione per la quale è più noto, quella di divulgatore scientifico, in particolare attraverso la televisione. Ha realizzato in questo settore riprese e servizi in tutti i continenti, su siti archeologici e paleontologici, centri di ricerca, santuari naturalistici e anche su etnie e culture in via di estinzione come Wairuru (Ande Peruviane), Hmong e Dao Rossi (confini Vietnam e Cina), Hazda (Tanzania meridionale), Boscimani (Namibia) e Pigmei (Congo). 

Alberto Angela, oltre 4 milioni di spettatori per "Stanotte a Napoli": «È un bellissimo regalo»

Per la tv, inizia a lavorare come conduttore per la Televisione Svizzera Italiana (RTSI). Nel 1990 per questa emittente ideò, scrisse e condusse in studio il programma Albatros, una serie di 12 puntate di divulgazione scientifica. La serie fu in seguito riproposta in Italia da Telemontecarlo, segnando così il suo esordio italiano. Tra le sue trasmissioni più note per la Rai, Superquark, Passaggio a NordOvest, Meraviglie, Ulisse, il piacere della scoperta.
Come dicevamo, proprio per quest’ultimo programma, Angela a Parigi intervista Catherine Deneuve: «È un privilegio incontrarla. Fare cultura in prima serata non è mai scontato, va fatta in modo che vinca o si piazzi bene: è una grande responsabilità e la sentiamo tutta», sottolinea. Il racconto storico, archeologico, divulgativo di Ulisse più che mai condensa la passione di Alberto Angela per la ricerca, la curiosità nei confronti dell’uomo e del mondo: «La sensazione non solo mia, ma di tutta la squadra che lavora con me - spiega - è che il punto di arrivo sia in realtà il viaggio stesso: non conta tanto la meta, quanto il modo in cui stai navigando, la polvere che hai sul viso e che parla del tuo sentiero. A 18 anni giravo in treno con l’Interrail - ricorda -  e la cosa più bella, all’arrivo in una stazione, era decidere in quel momento dove andare. Nascere è vincere il biglietto della vita, un viaggio fatto di incontri, persone, luoghi. E io non ho mai smesso di farlo». 

La prima tappa della nuova stagione di Ulisse sarà La notte del Titanic: a 110 anni dall’affondamento, il 15 aprile 1912, «cercheremo di capire cosa è accaduto - spiega il divulgatore - andando nei luoghi che hanno segnato le vicende del transatlantico. Saremo a Belfast, dove è stato realizzato, e dove furono costruite anche le navi gemelle, l’Olympic e il Britannic, e in Groenlandia, dove si è formato l’altro grande protagonista di questa storia, l’iceberg. E poi a Southampton, da dove il Titanic è partito per il suo viaggio inaugurale verso New York; a Londra, dove è allestita una mostra con gli oggetti appartenuti ai passeggeri. Tutti conosciamo la storia grazie al film pluripremiato agli Oscar: i personaggi interpretati da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet erano due persone realmente esistite, non si conobbero a bordo ma erano una coppia che cercava una nuova vita negli Stati Uniti e lui le regalò un pendente, anche se più piccolo di quello del film. Lei si salvò su una scialuppa, lui morì in mezzo alle acque gelide. E scopriremo che c’erano anche italiani a bordo, in particolare nell’equipaggio, fra gli addetti alle cucine». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA