Il consiglio comunale blocca lo sfratto

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Venerdì 26 Settembre 2014, 06:08
LEONESSA
Consiglio comunale in seduta straordinaria, ieri mattina a casa Berrettini, località Fuscello, e quando l'ufficiale giudiziario si è presentato per eseguire lo sfratto esecutivo della palazzina pignorata dalla Banca popolare di Spoleto ha dovuto fare dietro front. La seduta, regolarmente convocata dal sindaco Paolo Trancassini, non poteva essere interrotta e così l'ufficiale giudiziario ha dovuto fare un passo indietro e con lui la forza pubblica, il fabbro e persino un veterinario, convocato per prelevare i cani della famiglia sotto sfratto. La saga della coppia di anziani leonessani sfrattati da un immobile ancora di loro proprietà per essere messo in vendita dalla banca creditrice si arricchisce di una nuova, clamorosa puntata, perché come ha osservato l'ufficiale giudiziario Dino Fusacchia, un consiglio comunale che impedisce uno sfratto non s'era mai visto. La vicenda è lunga e complessa, la banca procede spedita secondo la legge, «ma ci sono momenti in cui bisogna avere il coraggio di andare oltre la norma e questo è uno di quelli», dice Trancassini, che peraltro per la stessa vicenda è stato rinviato a giudizio con l'accusa di perseguire non un interesse pubblico ma privato.
«Ma questa procedura, in questo momento di crisi è la sintesi di uno Stato distratto e lontano dalla gente e dai suoi problemi», vista la gravissima situazione economica che sta falcidiando le piccole attività commerciali e artigianali dei paesi del reatino. «Come consiglio comunale abbiamo indirizzato al presidente del Tribunale di Rieti un appello perché inibisca le procedure in corso chieste dalle banche in danno di persone ancora proprietarie degli immobili pignorati», dice ancora Trancassini, che ha parole di elogio per i consiglieri comunali che hanno «sfidato» la forza pubblica. Non con caschi e passamontagna ma con la fascia tricolore.
A.L.
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