E Parigi celebra Niki de Saint-Phalle

E Parigi celebra Niki de Saint-Phalle
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Domenica 21 Settembre 2014, 05:58
LA RETROSPETTIVA
PARIGI
Monumentali, colorate, potenti, gioiose mentre sono immortalate nell'atto di danzare. In una parola: inconfondibili. Sono le donne di Niki de Saint Phalle, l'artista franco-americana a cui Parigi dedica una bella retrospettiva al Gran Palais fino al 2 febbraio. In mostra 200 opere ripercorrono la carriera di una delle più grandi figure del movimento del “nuovo realismo” e accesa femminista: da fotomodella per Elle, Vogue e Life ad attrice di cinema che approdò alla pittura e alla scultura. In mezzo a una carriera tanto eclettica, un soggiorno in un ospedale psichiatrico.
IL SEGRETO
«Dipingere calmava il caos che agitava la mia anima - aveva spiegato Niki de Saint Phalle nella sua autobiografia “Il mio segreto” dove rivelò di essere stata vittima di incesto da parte di suo padre a 11 anni - Era un modo per addomesticare questi dragoni che sono sempre emersi nel mio lavoro». La sua opera è una denuncia contro la società patriarcale, la religione, il razzismo. «Credo che sia venuto il tempo - aveva sentenziato - di una società matriarcale». E ancora: «Sarebbe molto più gioioso il mondo se fosse governato dalle donne».
«Le sue donne sono contemporaneamente vittime e potenti, come personaggi bipolari - osserva la curatrice Camille Morineau - portano il peso del mondo sulle loro spalle, sia nel senso positivo che negativo».
In mostra non solo la serie delle “nanas” disposte in una affascinante scenografia ludica e spettacolare, ma anche le sculture che dipingono donne in parto e madri divoratrici, le sue tele figurative e “i shooting painting” dipinti realizzati con la carabina su dei rilievi di gesso dove si trovavano dei sacchetti di pittura che esplodevano al momento dell'impatto.
IL PARCO
La prima personale di Niki de Saint Phalle fu organizzata nel 1956 in Svizzera, dove conobbe l'artista Jean Tinguely che diventerà il suo secondo marito. Insieme a lui realizza tra l'altro a Garavicchio, in Toscana, il Giardino dei Tarocchi, opera ispirata al Parco Guell di Gaudi a Barcellona. Famosa anche la Fontana Stravinskij (1983) ai piedi del Centro Pompidou di Parigi, composta da 16 elementi fantastici colorati. In mostra c'è anche un inedito: una scultura monumentale in metallo intitolata “Il sogno di Diana”.
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