Confine della vergogna, mille vittime

Confine della vergogna, mille vittime
2 Minuti di Lettura
Domenica 2 Novembre 2014, 05:46
I DATI
Nei suoi oltre 28 anni di esistenza il Muro ha fatto tante vittime, ma cifre sicure non esistono. Ricerche sono ancora in atto. I dati sono stati continuamente aggiornati e gli ultimi parlano di almeno 138 morti accertati, ovvero tedeschi dell'Est deceduti durante tentativi di scavalcare il Muro e uccisi dal fuoco dei “Vopos”, la polizia del popolo della Ddr. Altre 250 persone circa sarebbero morte per varie cause: incidenti, decessi durante controlli o trasporti (spesso per infarto), suicidi.
LA GRANDE FUGA

Secondo la Centrale dei dati della giustizia regionale di Salzgitter, le vittime del confine fra le due Germanie, incluso il Muro, sono 872. Secondo dati del 2003 della Comunità di Lavoro “13 agosto”, le vittime complessive al confine intertedesco fra il 1949 (prima del Muro) e l'89 sono invece 1.008. Nel 2010 il Museo del Muro al Checkpoint Charlie, che dipende dalla stessa Comunità di Lavoro, aveva elevato a 1.393 il numero. Dal 1949 alla caduta del Muro nel 1989, sono fuggiti a Ovest circa due milioni di tedeschi (contro 200.000 da Ovest a Est). Il Muro di Berlino fu costruito la notte del 12-13 agosto 1961 per fermare l'emorragia di tedeschi che scappavano a Ovest. E' durato un po' più di 28 anni fino a che, la notte del 9 novembre 1989, venne aperto dal regime che non era più in grado di fronteggiare la rivoluzione pacifica dei suoi cittadini.
L'APPARATO

Era alto 3,6 metri e lungo 155 km (106 muro, il resto recinzioni). Era un sistema militare dotato di 50.000 guardie armate, di torrette di controllo, allarmi, sistemi automatici di fuoco, campi minati, filo spinato e trappole. La prima vittima fu Ida Siekmann, morta a 58 anni il 22 agosto 1961 dopo essersi lanciata nel vuoto dalla sua casa nella Bernauerstrasse 48. Uno dei casi più turpi fu la morte di Jan Sechter, un muratore di 18 anni, morto dissanguato il 18 agosto 1962. Aveva raggiunto in un punto della Zimmerstrasse la “striscia della morte” fra il Muro e un secondo muro più basso, quando fu colpito al bacino dagli spari dei Vopos: dopo un'ora di agonia morì dissanguato: era la 27ma vittima del Muro.
Flaminia Bussotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA