Dopo 51 anni di pizzeria Mussardo va in pensione, la Rusticanella cambia gestione

Dopo 51 anni di pizzeria Mussardo va in pensione, la Rusticanella cambia gestione
di Bianca Francavilla
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Mercoledì 1 Dicembre 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 08:19

Per Mario Mussardo quello di ieri è stato l'ultimo giorno di lavoro a La Rusticanella, storica pizzeria al taglio di via Eugenio di Savoia che conta 51 primavere. Da oggi la gestione passerà ad un'altra famiglia a cui Mussardo ha tramandato tutti o quasi i segreti della pizza sottile dall'impasto realizzato senza macchinari e amata da generazioni. Anche il nome resterà lo stesso. Il motivo della chiusura è difficile da spiegare e da mandare giù: c'entra un po' il Covid, un po' il fatto che nessuno dei figli ha scelto di continuare l' attività del padre e un po' i 75 anni che hanno spinto il titolare che ancora impasta a mano tutti i giorni a fare un passo indietro.

Per Mussardo e famiglia quello di ieri non è stato un giorno triste, anzi: è stato un giorno in cui riflettere su quante soddisfazioni ha portato la pizzeria alla famiglia e su quante persone sono passate in quelle mura custodendo la loro porzione di ricordi. Chi è passato davanti all'ingresso, infatti, ha potuto notare aria di festa e palloncini. Come per gli altri locali storici di Latina non è certo un caso entrare e trovare chi racconta di quando veniva da bambino e ora ha invece famiglia o di chi prendeva un pezzo di pizza a La Rusticanella prima di rincasare nelle prime uscite da ragazzo. Questa è la forza che ha permesso al titolare di alzare ogni giorno la saracinesca senza mai essere scontento, neanche nei periodi più duri della pandemia in cui la riuscita del locale era legata all'andamento dei contagi ed era una continua altalena.

«Avverto ora la sensazione di fermarmi - racconta - ho preso questa decisione. Per un po', però, mi vedrete ancora qui perché aiuterò la nuova famiglia proprietaria con la pizza, fino a farmi da parte quando saranno capaci di andare avanti da soli».
Ai tanti giovani che si lanciano nell'apertura di un'attività in centro ora che la concorrenza è altissima Mussardo si sente di trasmettere un messaggio. «In questi cinquant'anni ne sono passati di lavoratori da me, a memoria ne conto almeno un centinaio. C'era chi imparava in un modo, chi in un altro. Ognuno ci metteva qualcosa di suo. Ma quello che fa la differenza, oltre all'esperienza, è la voglia di fare. Non si lavora solo per soldi, ce la fa chi ci crede davvero».

Come ci ha creduto lui quando ha preso in gestione l'attività, senza saperne nulla di pizza al taglio. «Mi ricordo questo impasto che non si allungava. Poi piano piano, a forza di lavorare e di provare giorno e notte, ho imparato a scegliere e a dosare gli ingredienti, a lavorarli diversamente a seconda del meteo. Sì, proprio del meteo. Può sembrare strano ma se piove bisogna utilizzare una certa quantità di ingredienti, se c'è il sole un'altra. E queste cose si imparano solo provando e mettendo nel lavoro qualcosa di proprio».

Alla caparbietà si aggiunge l'onestà, altro valore fondamentale per la famiglia di Mussardo. «Essere rimasto aperto per tutti questi anni mi restituisce un senso di riconoscimento conclude -. Vuol dire che qualcosa ho fatto per Latina e non soltanto la pizza. Se potessi tornare indietro lo rifarei».
Bianca Francavilla
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