I quattro milioni per le scuole persi, il Comune di Latina: «Abbiamo fatto di tutto per evitarlo»

I quattro milioni per le scuole persi, il Comune di Latina: «Abbiamo fatto di tutto per evitarlo»
di Andrea Apruzzese
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Martedì 12 Aprile 2022, 16:29

Il Comune di Latina provò più volte, da un lato ad avviare le procedure per le progettazioni, dall'altro a chiedere proroghe al ministero dell'Istruzione, per evitare il definanziamento di 4 milioni di euro di fondi per l'adeguamento sismico di quattro scuole. Il dato emerge non solo dalla relazione dell'attuale dirigente ai Lavori pubblici, Angelica Vagnozzi, ma soprattutto da una lettera che l'assessore ai Lavori pubblici della scorsa consiliatura, Emilio Ranieri, scrisse inviandola non solo alle direzioni tecniche del ministero dell'Istruzione, ma anche alla ministra di allora Lucia Azzolina. Missiva inviata il 29 gennaio 2021 in cui si sottolinea come l'amministrazione ha lavorato in maniera continua in questo periodo emergenziale per garantire a tutte le scuole del territorio (più di 60 plessi) la sicurezza necessaria degli edifici per il sereno inizio dell'anno scolastico. Per ciò che concerne i mutui Bei 2015/2017, stante il periodo e data l'importanza che le opere rivestono, si chiede una proroga a quanto concordato, per l'acquisizione della progettazione esecutiva e l'esecuzione dei lavori, nella riunione del 15 gennaio 2020, che prevede il termine per la progettazione esecutiva per il 31 dicembre 2020 e l'appalto per i primi mesi del 2021.

La missiva ripercorre poi tutte le tappe di idee che nacquero nel 2015. Il punto è che esistevano solo studi di fattibilità e tali sarebbero rimasti fino a quando i Rup, appena nominati, iniziarono ad operare, nel 2018. Fu allora, nell'agosto 2018, che il servizio Lavori pubblici sottolineò la necessità di stanziare fondi di bilancio per finanziare gli affidamenti dei servizi tecnici di ingegneria e architettura, per scongiurare la perdita del finanziamento (dalla relazione della Vagnozzi). Ma non mancano solo i progetti da fare: non si trovano neanche quelli originari di costruzione, quindi non si ha la base di partenza. Scrive quindi l'assessore: Con la task force per l'edilizia scolastica il 4 febbraio 2019 si è prospettato di programmare in prima fase l'affidamento della vulnerabilità sismica, per perseguire il raggiungimento di un livello di conoscenza Lc2 (Adeguata), potendo così ottimizzare la necessità di disporre di esiti di verifiche più vicini alle reali prestazioni della struttura, con un grado di miglioramento sismico con incremento del valore iniziale di almeno 0,2, fermo restando un obiettivo di livello di sicurezza pari a 0,60.

Al momento della lettera alla ministra, nel gennaio 2021, il Comune sta operando per raggiungere il livello di conoscenza Lc2 e a tal fine l'ente ha chiesto alla Regione gli elaborati strutturali depositati: se tale richiesta non avrà esito, si dovrà raggiungere un livello Lc3. E, se non fosse stato possibile raggiungere un livello di sicurezza pari a 0,60, l'ente avrebbe richiesto lo spostamento dei fondi su altri plessi o integrare l'importo con ulteriori fondi comunali. Seguirono poi, nel 2020, le manifestazioni di interesse per affidare i progetti ma con tempistiche dilatate, a causa in parte del Piano anticorruzione del Comune che aveva individuato quelle procedure con rischio alto di corruzione, sia per la pandemia. Ma la scadenza imposta dal ministero incombeva: l'aggiudicazione per gli interventi scadeva il 31 gennaio, due giorni dopo la lettera con richiesta di proroga.


E continuano le polemiche. Annalisa Muzio (Fare Latina) parla di «Latina ferma da 30 anni» e di «errori non ascrivibili all'attuale maggioranza di cui facciamo parte». Alla Muzio hanno risposto i consiglieri della Lega, Giovanna Miele e Massimiliano Carnevale, che obiettano come la Muzio sia «il prodotto di quella classe politica: è diventata consigliera provinciale grazie ai voti di rappresentanti politici protagonisti proprio di quell'immobilismo che lamenta, già consiglieri con Delio Redi, Ajmone Finestra, Vincenzo Zaccheo, Giovanni Di Giorgi».

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