Così il Comune l'ha scoperto e sospeso: doveva rientrare ieri

Così il Comune l'ha scoperto e sospeso: doveva rientrare ieri
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Sabato 10 Aprile 2021, 05:10
L'ANTEFATTO
Sul pianerottolo al primo piano della segreteria comunale, fino ad alcuni mesi fa, era appesa al muro una vecchia cassetta delle poste, in ferro bianco, con un sopra un cartellino che non riportava ne nomi né indirizzi, ma una parola inglese whistleblowing seguita dalla traduzione italiana Segnalazione illeciti. Ora quella cassetta non c'è più, il comune l'ha sostituita con una app Segnalazione illeciti che consente la denuncia anche in forma anonima. In mezzo alle due procedure c'è il caso De Monaco.
La denuncia dell'anziana signora con il marito sulla sedia a rotelle fece scattare l'allarme. Era il 2019. La donna, tramite un avvocato, spiegò che un dipendente comunale - «così gentile ed educato, pensate, veniva personalmente a casa» raccontò la donna - si era fatto pagare 4.550 euro in 12 rate tra il 2017 e il 2018 per ottenere l'autorizzazione allo scarico delle acque reflue e avviare contestualmente la pratica per l'abbattimento delle barriere architettoniche dentro la propria abitazione visto che suo marito era sulla sedia a rotelle. In Comune erano rimasti perplessi, dodici rate da 500 euro? Possibile? La donna non aveva fatto una piega, anzi, aveva tirato fuori delle ricevute controfirmate dallo stesso Nicolino De Monaco.
A quel punto era partita una indagine interna ed erano arrivate le prime conferme. Una funzionaria comunale aveva riscontrato che all'ufficio condono non era stata avviata nessuna pratica a nome dell'anziana signora. A quel punto la donna aveva tirato fuori altre fotocopie. L'autorizzazione allo scarico delle acque reflue, data 2015. Così il Comune ha scoperto che era falsa. In sostanza De Monaco aveva preso una vera autorizzazione, cambiando il corpo della determina, ma usando la parte finale con timbro e firma del dirigente. Non solo, nella pratica del condono edilizio non risultavano istanze: le copie che De Monaco aveva consegnato per farsi pagare gli oneri accessori, erano, anche quelle, false.
A quel punto da una parte il Comune aveva segnalato il caso ai carabinieri facendo scattare l'inchiesta e gli ulteriori accertamenti, dall'altra aveva per prima cosa trasferito il geometra dal Servizio Ambiente all'Anagrafe, poi aveva istruito il procedimento disciplinare. Il geometra era stato convocato ma non si è presentato né si è fatto assistere da un legale. Alla fine era stata irrogata la sanzione, la peggiore prima del licenziamento: sei mesi di sospensione senza stipendio. Ironia della sorte proprio ieri mattina De Monaco avrebbe dovuto riprendere servizo, invece all'alba, gli hanno suonato a casa i carabinieri del Nucleo Investigativo che lo hanno prelevato, portato al comando provinciale dell'Arma, e notificato un'ordinanza di custodia cautelare che lo ha posto ai domiciliari.
Vittorio Buongiorno
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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