Cooperative sotto inchiesta, la Prefettura di Latina chiude tredici centri

Cooperative sotto inchiesta, la Prefettura di Latina chiude tredici centri
di Laura Pesino
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Sabato 3 Dicembre 2022, 09:16

Liquidazione coatta per la cooperativa Karibu, scioglimento per il consorzio Aid. Sono state queste, conclusa l'istruttoria seguita alle ispezioni nelle rispettive sedi, le proposte avanzate dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, che non hanno ancora portato però a un provvedimento definitivo e alla nomina ufficiale di commissari liquidatori. Intanto però qualcosa è successo. Il contratto che legava prefettura e Aid per l'allestimento dei Cas e l'accoglienza dei migranti è stato rescisso, i centri di accoglienza sono stati prontamente chiusi e gli ospiti ricollocati in altre strutture del territorio. A una possibile ricollocazione si lavorava già da tempo, da quando il caso coop è scoppiato sotto il peso di un'inchiesta avviata dalla procura di Latina che ha acceso un faro sulla gestione dei fondi e sui debiti accumulati. Poi è arrivato il terremoto politico e mediatico che ha travolto il deputato Aboubakar Soumahoro e la famiglia della moglie Liliane Murekatete che gestisce le due cooperative finite nell'occhio del ciclone.


Così, mentre il caso montava e si avviavano anche le ispezioni disposte dal ministero, il Consorzio Aid comunicava ufficialmente alla prefettura di non riuscire più a farsi carico del servizio e a garantire i servizi adeguati di assistenza agli ospiti. A stretto giro gli uffici hanno dunque lavorato a una soluzione alternativa per dare continuità all'accoglienza dei migranti ospitati nei 13 Cas gestiti dal consorzio aggiudicatario del bando della prefettura, che si trovano a Latina e Roccasecca e uno anche Terracina riservato agli ucraini. Complessivamente 68 persone, che saranno tutte ricollocate in Centri della provincia gestiti da altre tre cooperative aggiudicatarie dell'accoglienza, Astrolabio, Quadrifoglio e Diaconia.
Le operazioni sono già state completate per 52 ospiti, gli ultimi 16 saranno invece trasferiti in queste ore.

E il sindacato Uiltucs è già sul piede di guerra, perché l'operazione «non tiene conto dei lavoratori ancora impiegati. I nuovi soggetti affidatari spiega non vogliono assumerli. Si sta verificando un danno sul danno e abbiamo inviato al prefetto una missiva urgente per un confronto. A pagare il prezzo più alto non possono essere sempre i lavoratori».

Intanto dalla prefettura arrivano anche ulteriori chiarimenti. Nei giorni scorsi lo stesso ministro Adolfo Urso aveva parlato di 22 ispezioni per 490mila euro di sanzioni in tre anni (2017- 2019) comminate a Karibu e di 32 controlli nei confronti di Aid per circa 38mila euro di multe in due anni (2018-2022). Eppure le due cooperative continuavano a lavorare. La ragione in effetti può apparire complessa, ma è in realtà tutta contenuta nel tipo di contratto, nel regime forfettario e nella gestione del sistema stesso dei Cas. Dunque, nonostante le criticità riscontrate dalla prefettura nel corso degli anni, le anomalie rilevate non rispondevano ai parametri che da capitolato avrebbero potuto motivare uno scioglimento.
La prefettura in queste ultime settimane di fuoco ha aperto le porte degli uffici alla Guardia di Finanza che sta indagando su incarico della Procura. Ai militari delle Fiamme Gialle ora spetta il compito di districarsi nelle maglie complesse dei contratti e dei capitolati del servizio di accoglienza per comprendere cosa non abbia funzionato. «La collaborazione alle indagini - sottolinea il prefetto Maurizio Falco - è totale».
 

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