Chirurgia vascolare, cresce la lista d'attesa

Chirurgia vascolare, cresce la lista d'attesa
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Domenica 21 Novembre 2021, 05:02
SANITÀ
È una delle eccellenze del Santa Maria Goretti, ma gli utenti adesso temono che sia ridimensionato. C'è stato e c'è il Covid, è vero, ma ormai le liste d'attesa sono lunghe anche nella chirurgia vascolare e in molti casi si tratta di pazienti che non possono attendere. Di fatto il reparto come era stato concepito inizialmente non esiste più, prima lo spostamento dal quinto piano per i lavori, poi la riconversione del Goretti a ospedale Covid e l'attività programmata possibile solo all'Icot, quindi il progressivo ritorno alla normalità ma con le sedute operatorie ridimensionate e sei posti letto al primo piano, in coabitazione con altre chirurgie.
Più volte la situazione è stata segnalata alla direzione sanitaria aziendale e a quella di presidio ma - forse anche a causa dell'emergenza Covid - non ha mai avuto risposte adeguate. Ora la lista cresce, si tratta di persone che hanno avuto un aneurisma o hanno occlusione della carotide al 90% e non è possibile continuare a rinviare. Né è sufficiente la mezza seduta operatoria a settimana che è stata concessa per l'attività di elezione, quella cioè programmabile. L'attività che viene svolta è di fatto legata solo alle emergenze che al Goretti non mancano mai, anche per la chirurgia vascolare. Chi arriva in pronto soccorso e ha bisogno di essere operato subito, in pratica, per il resto c'è da aspettare.
Tra le ipotesi ventilate c'è addirittura un accorpamento della chirurgia vascolare con altre, nonostante questa specialità sia una di quelle che garantisce la possibilità di essere Dea di II livello. Non ci sarebbe più, in prtica, un reparto proprio. Ipotesi, però, che non trova conferma nella volontà dell'azienda sanitaria che sta comunque affrontando un periodo difficile dovuto alla pandemia e che sul Goretti si prepara allo scenario 2, quello legato all'aumento di posti letto per i pazienti Covid, come è stato in passato. Resta il fatto che la lista d'attesa per la chirurgia vascolare ha raggiunto livelli che i pazienti non sopportano più, al punto che hanno sollevato il caso chiedendo un intervento per riprendere la normale attività.
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