Riflettori nuovamente puntati sulla gestione del Latina Calcio e sui conti di una serie di società dove transitavano centinaia di migliaia di euro che finivano poi sui conti del sodalizio sportivo per poi tornare in quelli di Pasquale Maietta, Paola Cavicchi e Fabrizio Colletti. Si è parlato di questo ieri pomeriggio nell’udienza del processo ‘Arpalo’ dove è continuata l'audizione dell'ispettore del Servizio centrale operativo della Polizia chiamato dal pubblico ministero Giuseppe Bontempo a ricostruire i passaggi di soldi e le molteplici operazioni di ricapitalizzazione oltre ai finti contratti di sponsorizzazione necessari per giustificare i massicci versamenti di denaro.
L'investigatore ha spiegato come la Cavicchi e il figlio fecero il loro ingresso nel Latina calcio nel maggio 2014 quando la squadra militava in serie B, poco prima dei play off per poter accedere alla serie A anche se il legame tra loro era consolidato da tempo visto che nel 2013 Colletti ricopriva già il ruolo di vice presidente del sodalizio sportivo.
La società aveva un passivo pesante, 3,6 milioni di euro, ed era stato chiesto alla Cavicchi di coprirlo, come emerge da alcune intercettazioni citate dall'investigatore, ma lei si era tirata indietro. Si è parlato anche della chiavetta Usb ritrovata nello studio dell’avvocato Paolo Censi e riconducibile a Fabrizio Colletti all’interno della quale erano contenuti contratti preliminari di cessioni delle azioni di alcune società della galassia di Maietta e bozze di sponsorizzazioni della squadra nerazzurra, denaro che poi finiva nei conti degli imputati. Il processo è stato poi aggiornato al 21 settembre prossimo per proseguire con l’audizione dell’investigatore dello Sco che sarà anche controinterrogato dagli avvocati del collegio difensivo.
Elena Ganelli
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