Africa, tornano le streghe: donne mandate al rogo dalle giurie di sciamane

Africa, tornano le streghe: donne mandate al rogo dalle giurie di sciamane
di Francesca Pierantozzi
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Mercoledì 29 Settembre 2021, 06:40 - Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 10:35

Le notizie arrivano un po' in ritardo dal Sud-Kivu, vasta provincia collinosa a est del Congo. Questa volta sono stati alcuni abitanti dei villaggi di Cihira e Kanyunyo, sulle sponde del grande lago al confine con il Ruanda, a raccontare i fatti alle autorità del Governo provinciale: a metà agosto una ventina di donne sono state accusate di stregoneria. La caccia alle streghe sarebbe stata ordinata da una Bajakazi ed è stata condotta da un gruppo di uomini. Sono andate a cercarle casa per casa, molte sono riuscite a fuggire, alcune sono state punite, prese a bastonate, altre cacciate per sempre dal villaggio, ma una, la più anziana, Nyabadeux, ultranovantenne, aveva deciso di non scappare, l'hanno presa, picchiata, poi cosparsa di benzina e bruciata viva, davanti agli abitanti, ai vicini, alla famiglia.

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LE SPEDIZIONI
È la prima volta che il nome di una strega arriva alle cronache, ma nel Sud-Kivu i roghi contro le donne accusate di malefici, di aver mangiato bambini o altri membri della famiglia, di aver procurato carestie o disgrazie nel villaggio sono aumentati negli ultimi mesi.

Complice anche la pandemia, con le autorità più occupate sul fronte sanitario, la caccia alle streghe è tornata a funestare queste regioni dell'Africa centrale e in particolare i villaggi del Sud-Kivu. «Soltanto nel periodo che va da giugno a settembre abbiamo registrato 324 accuse di stregoneria», ha dichiarato alla France Presse Nelly Adidja, militante dell'Associazione Donne e Media del Sud Kivu. Solo nel territorio di Kalehe, cinque donne sono state bruciate vive nelle ultime settimane. Il fenomeno non è nuovo e riguarda diversi paesi dell'Africa Subsahariana. Spesso sono donne anziane, che magari hanno perso il marito e non si sono mai risposate, un peso per la comunità.


IL SONDAGGIO
Secondo un recente sondaggio, il 95 per cento della popolazione della Costa d'Avorio sostiene di credere nella stregoneria, in Ghana, Congo e Tanzania, è circa il 70 per cento. Ma è in particolare nella regione del Sud-Kivu, dove le donne continuano a essere vittime anche della violenza delle milizie ruandesi, che la caccia alle streghe è tornata a diffondersi con maggiore accanimento e il potere delle Bajakazi a imporsi nonostante la legge. Nel 2014 il governo provinciale aveva tentato di arginarle emanando un editto che «vietava il ricorso alla giustizia popolare». «Ma la legge è rimasta quasi senza effetto» commenta oggi Thadée Miderho, amministratore del territorio di Kabare, dove, dall'inizio dell'anno, sono almeno sei le donne bruciate o lapidate, perché considerate streghe: «erano praticamente tutte di oltre sessant'anni». Due anni fa, dopo una (rara) denuncia arrivata al procuratore di Kavumu, municipalità nel nord della Provincia, undici Bajakazi erano state arrestate e condannate a sei mesi di carcere, «ma molte hanno ricominciato a emettere le loro sentenze appena uscite» assicura Miderho. Individuarle è quasi impossibile, perché in caso di un'esecuzione per stregoneria «i capi dei villaggi dicono che è stata la popolazione a decidere, e non fanno mai nomi».


I TESTIMONI
Shasha Rubenga, insegnante e giovane militante in un'Associazione per i diritti umani, è stato uno dei testimoni della morte di Nyabadeux e della terribile caccia alle streghe all'alba del 16 agosto. «Era un lunedì, non lo dimenticherò mai ha raccontato all'Afp alle cinque del mattino ho visto dei giovani aggirarsi per il villaggio di Cifunzi con una lista in cui figuravano i nomi di 19 donne. Tutte avevamo più di 65 anni. Una profetessa le aveva designate come streghe. La maggior parte di quelle donne sono riuscite a scappare, le loro case sono state distrutte. Qualcuna è stata salvata da militari che hanno sparato dei colpi in aria. Ma poi li ho visti acciuffare questa donna, Nyabadeux, l'hanno colpita, picchiata mentre era già a terra, poi l'hanno cosparsa di benzina le hanno dato fuoco, in mezzo al villaggio. C'erano anche bambini. Ne ho visto uno, piccolissimo, che scuoteva con un bastone il corpo carbonizzato».

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