Amelia Earhart, scoperto sul fondo del Pacifico l'aereo dell'aviatrice scomparsa nel 1937

La Deep Sea Vision, società di spedizione oceanica americana, ha catturato l'immagine di un oggetto sul fondo dell'oceano che potrebbe essere l'aereo di Amelia Earhart. L'aviatrice, scomparsa il 2 luglio 1937, è stata vista l'ultima volta in Papua Nuova Guinea. Da allora nessuno sa che fine abbia fatto

Amelia Earhart, scoperto sul fondo del Pacifico l'aereo dell'aviatrice scomparsa nel 1937
di Tiziana Panettieri
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Domenica 28 Gennaio 2024, 17:57 - Ultimo aggiornamento: 21:31

Uno dei più grandi misteri del Novecento sembra voler riemergere dalle acque dell’Oceano Pacifico. La compagnia di esplorazione oceanica Deep Sea Vision della Carolina del Sud ha catturato tramite il sonar l’immagine di quello che potrebbe essere l’aereo di Amelia Earhart, il Lockheed 10-E Electra, l’aviatrice scomparsa il 2 luglio 1937 nel tentativo di diventare la prima donna a circumnavigare la Terra in volo. Prima di fotografare gli abissi hanno perlustrato 6.000 miglia di Oceano Pacifico con un drone da 9 milioni di dollari.

«Pensiamo possa essere il suo aereo - ha dichiarato al quotidiano locale Tony Romeo, Ceo dell’azienda – ma questo non significa che l’abbiamo trovata». E al Wall Street Journal ha confessato di volerci ritornare per avere immagini più chiare: «È forse la cosa più emozionante che farò in vita mia. Mi sento come un bambino a caccia di tesori».

A dare man forte alla scoperta è Dorothy Cochrane, curatrice del National Air and Space Museum, che al Wall Street Journal ha detto che il luogo in cui è stata scattata la foto è quello giusto dove cercare.

Amelia Earhart è stata vista l’ultima volta in Papua Nuova Guinea e se ne sono perse le tracce vicino all’isola Howland, un atollo disabitato e sperduto in mezzo al mare.

Tuttavia, solo il 5 gennaio 1939 viene dichiarata morta. Tra le cause dell’incidente si ipotizza un guasto alla radio contemporaneo al maltempo. L'aviatrice non riusciva a ricevere istruzioni. Abbassarsi di quota per avvistare un luogo dove atterrare l’ha costretta a un maggiore consumo di carburante. E, una volta finito, il suo destino è stato quello di precipitare in mare.

Al momento è l'unico risultato raggiunto da una spedizione oceanica da poter prendere in considerazione. Non è la prima volta infatti che si cerca di risolvere questo mistero che per decenni ha lasciato perplessi gli americani. Tra il 2002 e il 2017 ci ha provato la società di esplorazione oceanica Nauticos, ma senza risultati.

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