Per gli (ex) innamorati c'è un Museo internazionale che raccoglie le storie interrotte, esposti cimeli simbolo di amori falliti

Si trova a Zagabria ed è nato per custodire e condividere le vicende d'amore più intense

La direttrice del Museo delle Relazioni Interrotte di Zagabria assieme all'ex marito
di Franca Giansoldati
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Martedì 13 Febbraio 2024, 11:18

San Valentino è la festa dell'amore tuttavia c'è anche chi si occupa dei cuori infranti. Quando una storia si spezza e il cuore esplode in mille pezzi lasciando chi vive questa esperienza negativa senza forze, si apre un vuoto incolmabile. Chi si ricorderà mai di tanto dolore?  «La perdita è un trauma che va accompagnato. Le ferite d'amore guariscono col tempo ma resta sempre una scia di rimpianto che può insegnare molte cose. Per esempio che le relazioni umane hanno bisogno di continue cure». A parlare è Olinka Vištica, direttrice del primo museo mondiale dedicato alle relazioni interrotte. Si trova a Zagabria ed è nato per custodire e condividere le vicende d'amore più intense, assieme agli oggetti che simboleggiavano quel rapporto. Al Museum of Broken Relationships c'è proprio di tutto. Dalle cose più banali: pupazzetti, quadri, poesie, libri, gioielli, scarpe, a quelle più insolite come un'ascia utilizzata per sminuzzare il legno dei mobili di casa. Insomma tutto quello che per una coppia ha rappresentato 'il' simbolo dell'unione. 

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Il museo è una enorme esposizione su come amiamo e dissipiamo gli affetti. Ogni anno cattura folle di turisti e la collezione di pezzi esposti (con accanto il ricordo di cosa hanno rappresentato) è stata oggetto di mostre di successo nelle più grandi capitali. «Per certi versi l'esposizione è quasi una terapia che può aiutare a superare il processo della perdita di chi l'ha subita e, al tempo stesso è un insegnamento per chiunque legg le storie, spesso identificandosi».

Tutte le vicende narrate sono rigorosamente anonime, sono riportate solo le città e la regione del mondo in cui è avvenuta la rottura di un matrimonio o di un fidanziamento: Città del Messico, Roma, Parigi, Dublino, Berlino, Bucarest.

Il progetto artistico è nato da una idea di Olinka Vištica e Dražen Grubišić. Nel 2006 hanno vinto l'EMYA Kenneth Hudson Award come il progetto museale più innovativo e audace d'Europa. Naturalmente anche Olinka e Drazen un tempo formavano una coppia e loro stessi non sono stati immuti dal dolore di una rottura quando le cose non funzionavano più. Nel 2003, l'anno della separazione, hanno dovuto dividere tutte le cose che avevano nella loro casa in comune. Davanti a un pupazzetto che per loro era una specie di mascotte, si trovarono a disagio: a chi doveva andare? «Era il simbolo della nostra storia, del tempo trascorso assieme, era parte di un rituale simpatico. Ogni volta che per lavoro uno dei due partiva lo metteva in valigia e lo fotografava in viaggio, un modo per raccontare all'altro la preziosità del tempo assieme».

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Decisero così che nessuno dei due poteva tenerlo e da lì l'idea di allestire un luogo speciale per le storie d'amore finite male, un luogo di riparazione collettiva ma pure di riflessione. Il Museo delle Relazioni Interrotte raccoglie da 2006 pezzi da museo. Sei stato lasciato? Hai fatto l'esperienza poco felice di una relazione infranta? Basta andare sul sito e inviare il proprio ricordo e il simbolo all'indirizzo del museo di Zagabria ( brokenships.com).

Un soldato americano ha inviato un set di carte delle Nazioni Unite che usava per distrarsi dal suo amore lontano. Dadu e Luiza, rumeni, hanno donato un cordoncino di pelle da mettere al polso accompagnato da un biglietto che sembra quasi una poesia: «Abbiamo indossato questi braccialetti, pensavamo durassero per sempre, come il nostro amore. Il braccialetto è ancora integro, la nostra storia ormai è qualcosa nel passato». 

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C'è chi al museo ha mandato una vecchia rivista con il nome della sua fidanzata scarabocchiato, chi delle pillole per la gastrite, chi una protesi e chi persino una crema per l'herpes arrivata dalla Germania. Oggetti specchio dell'umanità. Alcuni parlano di storie interrotte dall'immigrazione, altre che fanno riferimento alla pandemia, altre ancora alla Brexit. 

La direttrice del museo è convinta che proprio come i lutti anche la fine di una relazione d'amore dovrebbe essere celebrata con un rituale. Lontano dal rancore, guardando al futuro. E' l'unico modo per creare qualcosa di nuovo. «Drazen e io per esempio siamo stati insieme in coppia per anni. Ma ora progettiamo il museo insieme da 20 anni».

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