Il ristorante dei piatti sbagliati: clienti felici degli errori a raffica dei camerieri, nessuna lite sul menu e sugli scontrini

Anzi, gli errori involontari del personale sono diventati il vero prodotto del locale, molto più del cibo stesso

Clienti felici di ricevere piatti errati: il successo del Ristorante degli ordini sbagliati, dove i camerieri sono affetti da demenza
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Lunedì 4 Settembre 2023, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 6 Settembre, 09:39

Lontani dal mondo delle liti per gli scontrini, dei menu contestati, dei servizi fatti pagare a peso d'oro, delle fughe senza saldare il conto. Ecco un ristorante in cui i clienti sono felici nonostante la raffica di errori del personale che puntualmente serve i piatti sbagliando le "comande".  È quello che succede a Tokyo, in un locale chiamato “The Restaurant of mistaken orders” (Il ristorante degli ordini sbagliati). Il motivo? Tutti i camerieri sono persone che soffrono di demenza. Un esempio magnifico di inclusione.

L'idea

Organizzato come un pop-up ricorrente (un locale che apre e chiude cambiando zona), il ristorante è stato allestito con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza delle persone sulla demenza, cercando di cambiare la loro percezione dell'invecchiamento e del deterioramento cognitivo. 

Nato da un'idea del regista televisivo giapponese Shiro Oguni, il ristorante ha aperto nel 2017 grazie a una raccolta fondi di circa 115.000 dollari e ha ottenuto da subito un gran successo, al punto che gli errori involontari del personale sono diventati il vero prodotto del locale, molto più del cibo stesso.

Un'idea arrivata dopo una visita a una casa di cura.

In quell'occasione, infatti, Oguni aveva ricevuto un raviolo al posto di un hamburger, ma invece di rispedirlo indietro, si era reso conto di trovarsi in un mondo diverso. Un mondo in cui un errore così innoquo andava rispettato, e non sottolineato. 

Da qui il progetto di un ristorante in cui i clienti vadano per supportare il personale. Ai commensali non importa infatti se l'ordine è errato. L'importante è creare rapporti umani, instaurare relazioni e rispettare le diversità.

Il tutto in un paese come il Giappone, in cui la demenza è ampiamente misconosciuta e gli ammalati vengono emarginati dalla società. 

 

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