Putin, chi può prendere il suo posto (tra generali, mercenari e oligarchi) in caso di resa? La paura dello “scenario libico”

Il ministro degli Esteri della Repubblica Ceca, Jan Lipavsky: «Possiamo chiaramente dire che la lotta per la successione a Putin è cominciata»

Putin, chi può prendere il suo posto (tra generali, mercenari e oligarchi) in caso di resa?. La paura dello “scenario libico”
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 28 Giugno 2023, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 14:34

Dopo la rivolta della Wagner di sabato scorso, è emersa la fragilità del potere di Vladimir Putin. La colonna di mezzi militari dei mercenari ha potuto percorrere indisturbata l'autostrada fino ad arrivare a 200 chilometri da Mosca, la Wagner ha abbattuto elicotteri e aerei dell'aviazione uccidendo piloti ed equipaggi, eppure Putin è stato costretto a concedere ai mercenari l'amnistia e a Prigozhin la possibilità di trasferirsi a Minsk. «La domanda non è se il regime di Putin finirà, ma quando finirà. E il problema è farsi trovare pronti quando succederà» spiegavano l'altro giorno gli analisti del think tank indipendente ucraino Centre for Defence Strategies.

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La Russia dopo Putin

Il ministro degli Esteri della Repubblica Ceca, Jan Lipavsky, ha fatto questa sintesi: «Possiamo chiaramente dire che la lotta per la successione a Putin è cominciata».

Ma c'è solo una cosa che preoccupa gli Stati Uniti più di Vladimir Putin: la Russia dopo Vladimir Putin. Una Federazione caratterizzata da scontri per il potere, con uno scenario di tipo "libico" e un ampio arsenale di armi nucleari che potrebbero finire sotto il controllo delle persone sbagliate, è l'incubo del futuro. E tra gli effetti collaterali della rivolta della Wagner c'è anche questo: Putin ha potuto dimostrare di essere il "meno peggio", il male minore, "dopo di me il diluvio, dopo di me il caos" ha potuto dire al mondo e ai russi.

Le elezioni

Bene, ma chi potrebbe prendere il posto dello Zar? Dal punto di vista formale nel 2024 in Russia si terranno le elezioni presidenziali (anche Prigozhin aveva cominciato la campagna elettorale), Putin avrebbe già raggiunto il limite dei due andati ma il meccanismo è stato azzerato. Per via elettorale Putin non cadrà mai, il percorso della sua rimozione sarà semmai simile a quello della rivolta della Wagner che ha già fatto emergere una inimmaginabile debolezza, con l'esercito che di fatto è rimasto a guardare. Secondo Lipavsky «attorno a Putin si stanno formando gruppi di ogni tipo che si contendono il potere. Si tratta di una battaglia tra clan che è sempre più feroce quando un grande leader è più debole».

 

Uno dei nomi ripetuti con insistenza tra i generali che hanno guardato con simpatia all'azione di Prigozhin, è quello di Sergei Surovkin, già capo delle forze armate schierate in Ucraina. Secondo il New York Times era a conoscenza in anticipo del piano del leader della Wagner. Quando sabato ha registrato un appello per chiedere ai mercenari di rinunciare alla marcia su Mosca ha solo tentato di alzare una cortina fumogena. In sintesi: il potente Surovkin, secondo alcuni osservatori, è tra coloro che lavorano per la successione dello Zar. Per capire però chi potrebbe prendere il posto di Putin bisogna anche guardare nella palude piena di coccodrilli degli oligarchi, coloro che davvero hanno il potere economico (ma non solo visto che ormai la maggioranza si è creata la propria Wagner, vale a dire la propria compagnia privata di mercenari).

Scrive in un'analisi Politico, testata americana: «Personaggi potenti all'interno dell'orbita di Putin e il servizio di intelligence dell'Fsb probabilmente stanno già osservando gli eventi in corso e la risposta confusa di Putin per individuare opportunità di qualsiasi tipo. "Il caos comporta sempre dei rischi ma verrà il momento in cui la posizione di Putin sarà ancora più fragile e sarà sostituito" ha affermato un diplomatico occidentale». 

Lo scenario

Sintesi: mentre Putin rafforza la Guardia nazionale per puntellare il suo potere, mentre continua a contare su un amico scomodo e poco presentabile come il ceceno Kadyrov, mentre anche tra i blogger nazionalisti pro guerra comincia a serpeggiare preoccupazione per la debolezza dimostrata dallo Stato, mentre anche gli ultimi video legittimano qualche dubbio sulla salute dello Zar, la maggioranza degli analisti giudica il big bang come possibile ma non imminente, ma soprattutto teme che il caos travolga Mosca e il controllo delle armi nucleari perché nella guerra tra bande nessuna figura ancora spicca come possibile reale successore. E a un normale ricambio per via democratica ed elettorale nessuno crede.

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