Putin, la crisi della flotta russa nel Mar Nero: dagli attacchi con i droni ucraini all'assalto alla corvetta Askold

Nel recente attacco, l'esercito di Kiev ha distrutto una delle più moderne portaerei di Mosca

La flotta marina russa è in crisi: dagli attacchi con i droni ucraini all'ultimo assalto al cantiere navale Zaliv
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Martedì 7 Novembre 2023, 13:29 - Ultimo aggiornamento: 15:16

Dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina sono stati numerosi i fallimenti militari dell'esercito di Mosca. Negli ultimi mesi ad essere particolarmente in crisi è il teatro di guerra del Mar Nero, dove la flotta della marina militare della Russia appare a più riprese in difficoltà. L'ultimo attacco dell'Ucraina contro la flotta del Cremlino si è registrato proprio sabato 4 novembre, con conseguenze importanti per il cantiere navale Zaliv, in Crimea, occupata dai russi.

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L'attacco al cantiere navale 

Come riportato sia dalla Russia che dall'Ucraina, il cantiere navale di Zaliv è stato colpito dall'esercito di Kiev,  che ha lanciato 15 missili da crociera contro la struttura. Il ministero della Difesa russo ha affermato che 13 dei 15 missili sono stati intercettati. Le restanti due munizioni avrebbero danneggiato una nave, ma non una qualsiasi. 

Secondo quanto affermato dal comandante dell'aeronautica ucraina Mykola Oleshchuk su "X", si tratterebbe di "una delle navi più moderne della marina russa", in grado di trasportare i missili da crociera Kalibr a lungo raggio di Mosca che terrorizzano le città ucraine da tempo. 

L'imbarcazione in questione è la cosiddetta "corvetta Askold", che l'Ufficio per le comunicazioni strategiche dell'Ucraina ha riferito essere esattamente l'obiettivo dell'attacco al cantiere. La nave, affermano fonti ucraine, "ha subito danni significativi e non può essere riparata". L' Askold è una piccola portaerei armata con un massimo di 8 missili da crociera Kalibr, che hanno una gittata di oltre 1.500 miglia. Secondo quanto riferito, la nave era ancora in fase di test nel Mar Nero e sarebbe stata pronta per unirsi alla flotta del Mar Nero entro la fine dell’anno.

I precedenti

L'attacco dell'Ucriana al cantiere navale Zaliv è solo l'ultimo di una lista crescente di battute d'arresto per la flotta del Mar Nero. A luglio, il ponte sullo stretto di Kerch era stato attaccato pesantemente da droni navali ucraini. Ad agosto, le navi e le infrastrutture portuali russe sono state prese di mira nel porto di Sebastopoli in Crimea e nel porto di Novorossiysk, con ripetuti attacchi sferrati dall'Ucraina.

A settembre la flotta russa ha registrato una nuova serie di danneggiamenti: i missili da crociera ucraini hanno distrutto una nave da sbarco russa e un sottomarino d’attacco – anche quest’ultimo in grado di trasportare Kalibr – in un bacino a Sebastopoli. Giorni dopo, i missili da crociera hanno distrutto l’edificio del quartier generale della flotta del Mar Nero, in Crimea.

Nonostante i danni subiti, la Russia gode ancora di una forte superiorità navale nel Mar Nero rispetto all'Ucriana: non per niente il blocco intermittente dei porti meridionali dell’Ucraina ad opera della flotta russa rimane un problema urgente per Kiev. Tuttavia, la campagna di attacchi "non convenzionali" dell’Ucraina sta limitando le capacità delle navi da guerra di Mosca, con risultati tangibili. Già in questi giorni, infatti, le navi russe non si avvicineranno per più di circa 200 miglia alla costa ucraina, temendo nuovi attacchi da parte di droni navali e dei missili antinave "Neptune".

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