Mar Rosso, via libera Ue alla missione Aspides: all'Italia il comando tattico. Cosa faranno i militari italiani

Si tratta di una missione a carattere solo difensivo

Missione Aspides, ecco cosa faranno i militari italiani
di Monica De Chiari
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Lunedì 19 Febbraio 2024, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 19:29

Via libera ad Aspides, la missione europea nel Mar Rosso creata per tutelare i traffici commerciali minacciati dagli attacchi degli Houthi yemeniti. Lo ha annunciato il Consiglio dei ministri degli Esteri dell'Unione europea riunito a Bruxelles.

L'operazione

Il quartier generale dell'operazione sarà in Grecia a Larissa dove a tenere il comando operativo sarà il commodoro greco Vasilios Griparis, mentre il comando operativo sul posto batterà bandiera italiana, con il controammiraglio Stefano Costantino. “Lo scopo della missione è tutelare la sicurezza impiegando tutte le contromisure necessarie per abbattere le minacce da Hormuz fino al Canale di Suez. Saranno presenti inoltre aerei francesi e tedeschi e vedremo se in futuro altre marine decideranno di partecipare”, aveva affermato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani poche settimane fa nel corso della conferenza stampa tenutasi nell’hangar di Nave Vulcano.

Il ruolo dell'Italia

Ancora sul tavolo la possibilità dell'invio di aerei da parte dell'Italia.

Ciò che è certo è che sarà il cacciatorpediniere lanciamissili Caio Duilio (D 554) già operativo attualmente come “supporto associato” a EUNAVFOR Operazione Atalanta, a costituire il contributo navale italiano alla nuova missione Ue Aspides, assicurando l’unità ammiraglia e venendo riconosciuto nel suo ruolo di nave comando per l'operazione. Sarà una missione prettamente difensiva, diversa dall'operazione Prosperity Guardian, a guida statunitense, che colpisce anche in territorio yemenita mediante attacchi mirati. L'obiettivo dei militari italiani sarà quello di proteggere il traffico mercantile, abbattendo, se dovesse rivelarsi necessario, i droni, missili e barchini esplosivi diretti contro le navi: lo scopo dichiarato è quello di tutelare la libertà di navigazione e, dunque, gli interessi economici dell'Ue, i cui traffici con l'Indopacifico passano principalmente dal Mar Rosso. La zona dell'operazione comprenderà le principali rotte marittime nello stretto di Baab el Mandeb, tra lo Yemen e Gibuti, e nello stretto di Hormuz, porta del Golfo Persico, nonché le acque internazionali del Mar Rosso, del Golfo di Aden, del Mar Arabico, del Golfo dell'Oman e del Golfo Persico costeggiando le principali linee di comunicazione marittime. 

Il comando strategico

Infine il comando strategico rimarrà a Bruxelles, come per tutte le altre missioni militari Ue. La lista dei Paesi aderenti non è ancora disponibile, ma comprenderà sicuramente, tra gli altri, Grecia, Italia, Francia e Germania.

«E' un successo italiano», ha commentato il via dell'operazione il ministro degli Esteri Antonio Tajani da Bruxelles, «questo perché il nostro Paese è stato «quello che più di ogni altro ha insistito perché ci fosse una missione militare europea, per proteggere il traffico mercantile aSuez e nel Mar Rosso, per proteggere le nostre esportazioni».  «Le nostre navi saranno garantite nel loro percorso dalla presenza della nostra Marina Militare e della missione europea». Oltre a Italia, Francia, Germania, anche «Romania e Albania» intendono partecipare alla missione, conclude.

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