Razza bianca superiore, Harvard razzista: «L'Università renda le foto degli antenati schiavi frustati»

Razza bianca superiore, Harvard razzista: «L'Università renda le foto degli antenati schiavi frustati»
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Giovedì 21 Marzo 2019, 20:00 - Ultimo aggiornamento: 20:02

​L'Università di Harvard ora renda le foto degli antenati schiavi, quegli scatti commissionati 170 anni fa da un docente per uno studio razzista. Le immagini sono impressionanti, e fanno fare un balzo all'indietro di 170 anni in una delle vicende più tristi della storia: lo schiavismo in America. Renty e Delia sono padre e figlia, immortalati in quelle che vengono considerate le prime foto mai scattate a degli schiavi negli Usa. Dagherrotipi di proprietà dell'università di Harvard, commissionate nel 1850 per uno studio che voleva dimostrare come quella bianca è una razza superiore.

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Ora una donna di 54 anni, Tamara Lanier, ha fatto causa al prestigioso ateneo, chiedendo che le vengano restituite quelle fotografie. Perché 'Papa Renty' e Delia sono i suoi antenati. Il primo è il suo quadrisavolo, il patriarca della famiglia come tante volte le aveva raccontato la madre quando era bambina. Un uomo saggio, colto, imprigionato in Congo e che in segreto insegnava a leggere gli altri sventurati come lui, in una piantagione di cotone del South Carolina. E Tamara ha fatto una promessa, quella di scrivere quelle storie, e nella sua ricerca ha scoperto quelle immagini piene di dolore.

Renty viene ritratto nudo, emaciato, si possono anche scorgere i segni delle frustate sul corpo. Ma soprattutto quello che colpisce è lo sguardo fisso verso l'obiettivo, pieno di profonda tristezza ma anche di grande dignità. Pure Delia, poco più di una bambina, viene ritratta nuda dalla cintola in su. Immagini che fanno male e che in passato sono state sfruttate anche per degli annunci pubblicitari e per stamparle sul fondo di piatti di argento e rame.

Per questo oltre che ai danni morali Tamara chiede anche un risarcimento per i proventi illegali ottenuti dall'ateneo, che per il momento ha negato la restituzione delle foto per motivi di tutela di un bene storico e culturale. Ma la vicenda riaccende l'annosa polemica sul coinvolgimento degli atenei americani, soprattutto quelli più prestigiosi, nella storia dello schiavismo, con molti degli originari finanziatori di queste istituzioni ricchi uomini di affari che facevano soldi soprattutto con la tratta degli schiavi. Un passato con cui Harvard e molte altre università stanno cercando di fare i conti, ma con ancora molte resistenze. Comprese quelle nel ripudiare ufficialmente i tanti studi promossi per dimostrare la presunta supremazia bianca. Anche quello per cui furono usate le foto di Renty e Delia era uno studio per spiegare come la razza bianca fosse superiore.

Gli scatti furono non a caso eseguiti su richiesta di Louis Agassiz, uno zoologo che qualcuno considera il padre delle scienze naturali in America e rivale di Charles Darwin. La sua teoria infatti era quella della poligenesi, secondo cui bianchi e neri provengono da origini diverse con chiare differenze antropologiche e anatomiche. Un teorema che fu in gran parte utilizzato per giustificare la schiavitù. «La richiesta è semplice - afferma l'avvocato di Tamara - vi siete impossessati di qualcosa che non è vostro, che non vi appartiene e ci ricavate anche dei profitti. Ora rivogliamo tutto indietro». Ma 170 anni più tardi non sembra una cosa così semplice e scontata.

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