LA GUERRA

Guerra, Jenssen (Nato): «Ingresso Ucraina possibile se cede territori alla Russia». Poi l'Alleanza precisa: «Nostra posizione non cambiata». India non invita Kiev al G20

Gli aggiornamenti sul conflitto

Missili sull'Ucraina, anche al confine con Polonia Putin: «La Nato vuole allargare lo scontro»

Fonti Nato: «Nostra posizione su Ucraina non cambiata»

La Nato sostiene pienamente la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina. Dopo le parole di Stian Jenssen sull'ipotesi di uno scambio tra la cessione di territori ucraini alla Russia per l'ingresso di Kiev nell'Alleanza atlantica, un rappresentante ufficiale della Nato ha precisato all'emittente ucraina Suspilne: «Continueremo a sostenere l'Ucraina finché sarà necessario e ci impegniamo a raggiungere una pace giusta e duratura». Il funzionario ha sottolineato che l'Ucraina dovrebbe decidere quando e a quali condizioni raggiungere la pace. E, secondo lui, è ovvio che c'è bisogno di misure di sicurezza che assicurino che la guerra non si ripeta. «La posizione dell'Alleanza è chiara e non è cambiata», ha aggiunto il rappresentante della Nato.

India esclude Ucraina da invitati a G20

L'India ha scelto di non invitare l'Ucraina al vertice del G20 del prossimo mese. Lo riporta Sky News, aggiungendo che la Russia è stata invece invitata nonostante gli appelli a espellerla dal gruppo. Un elenco formale degli invitati pubblicato sul sito del G20 mostra che sono stati invitati 8 Stati non membri: Bangladesh, Egitto, Mauritius, Paesi Bassi, Nigeria, Oman, Singapore ed Emirati Arabi Uniti. È prevista anche la Spagna tra i non membri, come invitato permanente. Spetta al Paese ospitante decidere quali non membri invitare ogni anno. Kiev era stata invitata al summit in Indonesia nel 2022 e al G7 in Giappone a inizio anno.

Svezia annuncia nuovo pacchetto aiuti per Kiev

Il governo svedese ha pianificato l'invio di un nuovo pacchetto di sostegno all'Ucraina del valore complessivo di 3,4 miliardi di corone svedesi, equivalente a quasi 287 milioni di euro. La decisione è stata annunciata nel pomeriggio dal ministro della Difesa svedese, Pal Johnson. «Gli ucraini ci hanno segnalato che hanno un bisogno estremamente urgente di un nuovo pacchetto di assistenza, soprattutto in termini di munizioni e parti di ricambio», ha dichiarato il ministro, come riferito dall'agenzia di stampa Tt. Tale pacchetto comprenderebbe, tra le altre cose, armamenti, parti di ricambio e dispositivi per operazioni di sminamento. Per approvare questa misura, sia la commissione Finanze che il parlamento si riuniranno in seduta straordinaria nell'arco della settimana. Con questo nuovo intervento, che rappresenta il tredicesimo dallo scoppio del conflitto, il totale del supporto fornito dalla Svezia all'Ucraina ammonterà a oltre 20 miliardi di corone svedesi, quasi 1,7 miliardi di euro. «Inevitabilmente, ci sono dei limiti alle risorse della Svezia e ci stiamo assumendo una grande responsabilità», ha inoltre affermato il ministro Johnson, sottolineando che le decisioni riguardanti i nuovi pacchetti di sostegno vengono sempre prese in stretta collaborazione con le forze armate.

Kiev: chip e componenti stranieri in missili e droni russi

I missili russi lanciati contro l'Ucraina durante la notte sono stati costruiti utilizzando chip stranieri, secondo Andriy Yermak, capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina. «Questa notte i russi hanno sparato contro l'Ucraina, in particolare, con missili Kh-101. Questi missili sono stati prodotti dai russi quest'anno. Ci sono circa 30 chip stranieri nel Kh-101, che sono stati prodotti ad aprile», ha scritto Yermak sul suo Telegram. «Raccogliamo informazioni, lavoriamo con i nostri partner e comunichiamo con loro regolarmente. I nostri governi partner stanno anche lavorando con produttori e fornitori di chip», ha aggiunto, sottolineando che «le sanzioni devono essere rafforzate per impedire alla Russia di ottenere componenti critici e fabbricare missili». In un altro messaggio, Yermak ha poi affermato che anche i droni utilizzati dai russi hanno elementi stranieri al loro interno: «sappiamo che l'Uav Lancet contiene almeno 19 componenti elettronici stranieri, compresi quelli occidentali. C'è molto anche nell'Uav »Orlan«. Insieme ai governi partner, stiamo già lavorando e intensificheremo il nostro lavoro sui produttori di componenti e sulle aziende che li forniscono aggirando le restrizioni delle sanzioni».

Kiev risponde a Jenssen: «Ridicolo»

Cedere territori in cambio dell'ingresso nella Nato? «È ridicolo. Significherebbe scegliere deliberatamente la sconfitta della democrazia, incoraggiare un criminale globale, preservare il regime russo, distruggere il diritto internazionale e tramandare la guerra ad altre generazioni». Così il consigliere di Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak, replica all'ipotesi ventilata dal capo di stato maggiore della Nato, Stefan Jenssen, sull'adesione dell'Ucraina all'Alleanza atlantica in cambio della cessione di una parte del suo territorio alla Russia. «Se Putin non subisce una sconfitta schiacciante, il regime politico in Russia non cambia e i criminali di guerra non vengono puniti, la guerra tornerà sicuramente con l'appetito della Russia per altro -incalza il consigliere presidenziale ucraino-. I tentativi di preservare l'ordine mondiale e stabilire una 'cattiva pacè attraverso, siamo onesti, il trionfo di Putin non porterà la pace nel mondo, ma porterà sia disonore che guerra.

Questo vale per qualsiasi formato di una nuova 'divisione dell'Europà: anche sotto l'ombrello della Nato. Allora perché proporre lo scenario del congelamento, tanto voluto dalla Russia, invece di accelerare la fornitura di armi? Gli assassini non dovrebbero essere incoraggiati».

Jenssen (Nato): «Ucraina nella Nato? Se cedesse territori alla Russia»

L'Ucraina potrebbe dover accettare di lasciare andare parte del territorio occupato dalla Russia se vuole aderire alla Nato. A sostenerlo è Stian Jenssen, direttore dell'ufficio privato del segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, parlando ai media norvegesi in una tavola rotonda. «Penso che una soluzione potrebbe essere che l'Ucraina rinunci al territorio e ottenga in cambio l'adesione alla Nato», ha detto Jenssen citato dal giornale norvegese Vg, ribadendo in ogni caso la linea di Stoltenberg secondo cui «deve spettare all'Ucraina decidere quando e in quali condizioni negoziare» con Mosca per la fine della guerra.

 

«C'è un movimento significativo nella questione della futura adesione alla Nato per l'Ucraina. È nell'interesse di tutti che la guerra non si ripeta, ha detto Jenssen. »La Russia sta lottando enormemente militarmente e sembra irrealistico che possano conquistare nuovi territori. Ora è piuttosto una questione di cosa l'Ucraina riuscirà a riprendersi«, ha aggiunto. A una domanda di Vg se è opinione della Nato che l'Ucraina debba cedere territori per raggiungere la pace con la Russia e la futura adesione alla Nato, Jenssen ha sottolineato che la discussione sul possibile status dopo la guerra è già in corso, e che la questione di una cessione del territorio alla Russia è stata posta da altri. »Non sto dicendo che debba essere così. Ma questa potrebbe essere una possibile soluzione«, ha risposto Jenssen.

L'allarme di questa notte su tutta l'Ucraina

Due gruppi di missili da crociera russi hanno attaccato l' Ucraina nella notte, prima a est, poi cambiando rotta si sono diretti a ovest, in direzione di Leopoli. Lo riferisce Unian citando il canale Telegram dell'Aeronautica ucraina. «Sumy, Poltava e regioni orientali - pericolo missilistico! L'allerta aerea è relativa al lancio di missili da crociera da bombardieri strategici Tu-95MS dall'area del Mar Caspio», recitava il messaggio. L'allarme è stato dato poco dopo le 3 ora locale - precisa l'Aeronautica secondo quanto riferito da Unian - e un paio d'ore dopo è stato segnalato che i razzi cambiavano continuamente rotta, mettendo in pericolo tutte le regioni occidentali, spostandosi a ovest di Leopoli. I missili sono passati vicino a Khmelnytskyi, poi anche i razzi provenienti da Lutsk hanno cambiato rotta verso Leopoli. Esplosioni dovute all'intervento della difesa aerea ucraina sono state udite su Khmelnytskyi, Vinnytsia, Zhytomyr, Khmelnytskyi e Kamenets-Podilskyi e nel distretto di Millerovo nella regione di Rostov. Allarme anche nella regione di Kiev ed esplosioni sono state segnalate a Zaporizhzhia e a Dnipro. Secondo l'aeronautica militare ucraina si tratta di missili da crociera del tipo Kh-101/555 lanciati da bombardieri strategici Tu-95MS dalla regione del Mar Caspio.

Massiccio raid sull'Ucraina: tre morti a Lutsk

Massiccio attacco missilistico sull'Ucraina da parte delle forze russe questa mattina: i missili hanno colpito un'impresa industriale a Lutsk uccidendo tre persone e facendo tre feriti. I missili hanno colpito anche edifici residenziali a Leopoli, un'impresa a Dnipro (è scoppiato un incendio, due feriti). Si sono registrate anche esplosioni nella regione di Khmelnytsky e nella città di Smila nella regione di Cherkasy. Lo riferisce Ukrainska Pravda sottolineando che alle 4 del mattino le forze russe hanno sparato 28 missili contro l'Ucraina. Sono stati distrutti dalle forze ucraine 16 missili da crociera Kh-101 / Kh-555, Kalibr.

Putin: «L'Occidente sta cercando di infiammare il conflitto»

«La situazione in Ucraina è un esempio della politica di gettare benzina sul fuoco da parte dell'Occidente che sta cercando di infiammare ulteriormente il conflitto in Ucraina e coinvolgervi altri stati». Ad affermarlo, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa russa Tass, è il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin.

 

Guerra Ucraina, le notizie del 15 agosto. Notte di bombardamenti su tutto il Paese: colpite Leopoli, Lutsk, Dnipro, con almeno tre morti. I missili di Mosca hanno colpito un'impresa industriale a Lutsk uccidendo tre persone e facendo tre feriti, edifici residenziali a Leopoli, un'impresa a Dnipro.

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