Un vero e proprio mistero avvolge il caso di una famiglia intera morta lo scorso 17 agosto durante un'escursione nella Sierra National Forest, una forestaun nazionale degli Stati Uniti situata sul versante occidentale della Sierra Nevada centrale. Le vittime sono ingegnere di Snapchat Jonathan Gerrish, 45 anni, sua moglie Ellen Chung, la loro figlia di un anno, Muji e il cane di famiglia, Oski. Tante le ipotesi fin qui ventilate, e tanti i dubbi ancora irrisolti. Sui loro corpi non sono stati trovati segni di violenza e la prima teoria ha portato gli investigatori sulla pista dell'avvelenamento da alga tossica. Ma ora è emersa anche la possibilità che la famiglia sia stata colpita da un fulmine.
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I misteri e le teorie sulla morte
Sulla base dei risultati dell'autopsia, gli investigatori hanno confermato che non sono stati uccisi dai gas di una vicina miniera, o con armi come una pistola o un coltello, dando origine alla prima teoria che la famiglia sia morta dopo essere venuta a contatto con alghe tossiche. I campioni d'acqua del vicino fiume Merced sono infatti risultati positivi alle alghe tossiche e venerdì le autorità hanno chiuso 28 miglia del corso d'acqua tra le città di Briceburg e Bagby. In attesa dei risultati tossicologici della famiglia, gli investigatori hanno ora rivolto la loro attenzione a un fulmine come possibile causa di morte. A rivelarlo è un recente articolo del New York Times.
I danni provocati da un fulmine
Secondo il National Weather Service, «il fulmine provoca principalmente una lesione al sistema nervoso, spesso con lesioni cerebrali. Raramente si verificano ustioni gravi». I corpi del defunto non mostravano segni visibili di traumi, come precedentemente riportato dalle autorità. Solo il 10% circa dei fulmini provoca la morte, spesso a causa di un arresto cardiaco.
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Le indagini
«Sappiamo che la famiglia e gli amici di John ed Ellen sono alla disperata ricerca di risposte, il nostro team di detective sta lavorando 24 ore su 24», ha dichiarato lo sceriffo della contea di Mariposa Jeremy Briese. «Casi come questo ci richiedono di essere metodici e accurati, pur raggiungendo ogni risorsa che possiamo trovare per aiutarci a fornire quelle risposte il più rapidamente possibile».
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