L'Europa supera gli Usa per aiuti civili a Kiev, la svolta con l'approvazione del Fondo per l'Ucraina

L'Europa supera gli Usa per aiuti civili a Kiev, la svolta con l'approvazione del Fondo per l'Ucraina
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Giovedì 1 Febbraio 2024, 19:59

Con l'approvazione del Fondo per l'Ucraina da 50 miliardi di euro da qui al 2027 l'Unione Europea scatta in avanti nella corsa per gli aiuti, eclissando persino gli Usa. Se si somma tutto, contributi passati e futuri (più o meno certi), militari e civili, l'Ue i suoi Stati membri sosterranno infatti Kiev con 159,3 miliardi di euro. Washington, dal canto suo, si ferma per ora a 113 miliardi di dollari (circa 104 miliardi di euro). Il nuovo pacchetto che Joe Biden sta cercando di far approvare al Congresso vale però 61 miliardi. Se passerà, si salirà allora a 174 miliardi di dollari, che al cambio odierno valgono 160 miliardi di euro.

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Naturalmente sono dati che vanno spiegati e contestualizzati.

Perché l'Europa agisce su due binari paralleli: i finanziamenti bilaterali, che escono dai bilanci nazionali, e quelli comunitari, che invece sventolano la bandiera blustellata. Guardiamo intanto al passato. Dal 24 febbraio del 2022 (giorno in cui scoppia la guerra) a oggi le istituzioni europee, dunque l'Ue, hanno stanziato 43,3 miliardi di euro «per sostenere la resilienza economica, sociale e finanziaria dell'Ucraina in generale».

In più, oltre 17 miliardi di euro sono stati messi a disposizione per aiutare gli Stati membri a soddisfare le esigenze dei profughi ucraini in fuga dalla guerra. Ed è il capitolo civile. Poi ci sono circa 28 miliardi di euro in misure di assistenza militare, di cui 6,1 miliardi mobilitati nell'ambito del Fondo Europeo per la Pace (che è uno strumento intergovernativo, separato del bilancio della Commissione Europea). Gran totale: 88,3 miliardi. Adesso invece concentriamoci sul futuro. La parte del leone la farà per l'appunto il Fondo per l'Ucraina, che è suddiviso in 33 miliardi di prestiti agevolati e 17 in sussidi (e qui si ipotizza già di sfruttare il surplus degli asset della Banca Centrale russa immobilizzati in Europa per attutire il colpo al portafoglio). Questo fondo si occuperà di «contribuire alla ripresa, alla ricostruzione e alla modernizzazione del Paese, promuovere la coesione sociale e la progressiva integrazione nell'Unione, in vista di una possibile futura adesione».

Niente armi dunque. Fin qui, la certezza. Che non vuol dire però la fine del sostegno. Sul fronte militare, infatti, gli Stati membri hanno promesso per il 2024 forniture pari ad almeno 21 miliardi. Il dato è fornito dal Servizio di Azione Esterna della Commissione che sta raccogliendo le indicazioni dei vari Paesi (dal computo mancano molti big, come Francia e Italia). Al computo del passato (88,3) va dunque aggiunto il futuro certo: 71 miliardi. E si arriva così ai 159,3 miliardi di cui sopra. Ma è un calcolo, come abbiamo visto, per difetto. Non solo, infatti, i contributi militari bilaterali complessivi saliranno quasi certamente ma si dovrà aggiungere pure lo sforzo aggiuntivo, in fase di negoziazione, per rifinanziare il Fondo Europeo per la Pace (si parla di almeno 5 miliardi per il 2024). Insomma, alla fine i 27, in un modo o nell'altro, potrebbero contribuire alla sopravvivenza dell'Ucraina con risorse consistentemente maggiori a quelle degli Usa, persino nel caso in cui i 61 miliardi di dollari dovessero essere finalmente approvati.

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