Guerra elettronica, c'è la Russia dietro agli attacchi ai Paesi Nato? Così Mosca si prepara all'escalation

In aumento interferenze Gps e grazie a potenti stazioni e un sistema in grado di disturbare i satelliti

Guerra elettronica, c'è la Russia dietro agli attacchi ai Paesi Nato? Così Mosca di prepara all'escalation
di Raffaella Troili
6 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Febbraio 2024, 17:14 - Ultimo aggiornamento: 17:19

Prove di guerra elettronica con stazioni potenti montate su camion e un sistema in grado di disturbare i satelliti per le comunicazioni. Prove di forza, addestramenti, anche messaggi, in previsione di un'escalation del conflitto con i paesi Nato. Potrebbere esserci la Russia dietro l’aumento degli attacchi contro i paesi vicini, ad avvalorare l'ipotesi riporta Business Insider il fatto che «la Finlandia e la Polonia hanno assistito a un aumento delle interferenze Gps», così come il Mar Nero. «Penso che stiano imparando e testando», ha detto Martin Heremgenerale estone e attuale comandante delle forze di difesa, a Bloomberg. L'obiettivo dell'ondata di attacchi ai paesi vicini «sarebbe quello di sperimentarli», ha dichiarato anche un generale della Nato mentre Martin Herem ha raccontato che l'aumento delle interferenze  e degli attacchi si è verificato «dallo scorso anno. Penso che stiano imparando e testando».

Russia, internet in blackout per ore: dai Gps oscurati a Kaliningrad al blocco della rete, il test (fallito) di guerra digitale

Guerra elettronica, c'è la Russia dietro gli attacchi ai Paesi Nato?

L'ipotesi di Herem è che la Russia stia testando i suoi sistemi di guerra elettronica sui paesi vicini in previsione di un futuro confronto con la Nato. «La Russia ha dimostrato le sue capacità di guerra elettronica altrove, non solo in Ucraina e nei paesi baltici», ancora Herem al quotidiano, aggiungendo: «Sono decisamente abbastanza forti in questo». E questo è importante: la crescente abilità della Russia nella guerra elettronica sta plasmando il campo di battaglia in Ucraina. Ciò sarebbe un fattore importante anche nello scenario da incubo di un conflitto tra Russia e Nato. La guerra elettronica della Russia è così intensa che sono state segnalate interferenze Gps in Polonia il 10 e 16 gennaio, e nel Mar Baltico meridionale tra il 25 e il 27 dicembre, secondo quanto riportato il mese scorso dall’Istituto per lo studio della guerra. Anche Joakim Paasikivi dell'Università svedese della difesa disse allora che l'ingerenza nei paesi vicini era probabilmente causata dalla Russia. «Credo che questo faccia parte delle attività di influenza russa, o della cosiddetta guerra ibrida», ha detto Paasikivi all'emittente svedese SVT . «Questo potrebbe essere il modo in cui la Russia semina incertezza e mostra forza».

Jukka Savolainen, direttore del Centro di eccellenza finlandese per la guerra ibrida, si è unito alle osservazioni di Paasikivi, affermando che la Russia è probabilmente responsabile dell'interferenza. Secondo Spazio Guarda globale, la Russia ha lavorato alla creazione di una serie di strumenti di guerra elettronica per interferire con le comunicazioni satellitari. Tra gli "assi nella manica" russi ci sono R-330Zh Zhitel, una stazione di comunicazione mobile montata su camion, e Bylina-MM, un sistema progettato per sopprimere i satelliti per le comunicazioni, secondo la rivista.

Usano trasmissioni ad alta potenza da antenne montate su camion per sopraffare tutti i ricevitori impostati sulle frequenze satellitari. Si sono espressi anche esperti di guerra spaziale commentando la scorsa settimana su Business Insider come  «l’aumento dei livelli di disturbo faceva parte del tentativo della Russia di interrompere l’accesso dell’Ucraina ai satelliti Starlink di Elon Musk. Anche se i disturbatori russi non hanno interrotto l’accesso dell’Ucraina ai satelliti Starlink, hanno comunque reso le forze dei droni ucraini meno efficaci. Costringendo gli operatori ucraini ad avvicinarsi ai loro obiettivi in ​​prima linea. In risposta, le truppe ucraine sono intervenute distruggendo un Tirada e un sistema elettronico "Leer-2" lo scorso luglio, un sistema di guerra elettronica "Pole-21" e uno Svet-KU lo scorso novembre. A gennaio l'Ucraina ha anche colpito un sistema di soppressione radioelettronico portatile Tirada-2».

Secondo un’analisi dell'Irpa, Istituto di ricerche sulla pubblica amministrazione, la guerra elettronica della Russia non avrebbe svolto un ruolo decisivo durante la prima fase dell’invasione in Ucraina e avrebbe cominciato a produrre effetti più significativi solo in un secondo momento. Di fatto la guerra in corso in Ucraina nel tempo si è trasformata sempre più anche in "guerra elettronica" o "guerra fantasma" con il sempre più frequente uso delle onde radio per neutralizzare o utilizzare armi più intelligenti. La guerra elettronica (EW –Electronic Warfare) riporta l'Irpa - che si basa sul "dominio" dello spettro elettromagnetico, costituisce una parte fondamentale, per quanto invisibile, delle azioni militari moderne. Secondo la dottrina militare Usa, si articola in tre macro tipologie di attività: l’attacco, il supporto e la protezione. L’attacco elettronico è diretto a compromettere comunicazioni, radar, Gps o altri segnali nemici, colpendone cosi sistemi di guida, l’artiglieria, i caccia, i droni o i missili. A seguito di forme di attacco elettronico, i piccoli droni mandati in ricognizione cadono, le immagini dei loro video sono «torbide». Le comunicazioni radio non funzionano; diventa difficile impartire ordini e riceverli, e i soldati appaiono “ciechi” e “sordi”.

«Strumento chiave dell’attacco elettronico è il jamming, diretto a emettere “rumore” in un segnale avversario per sovraccaricare i ricevitori del nemico, disturbare il segnale che il sistema ricevente cerca di rilevare e interrompere le comunicazioni. Oltre che delle interruzioni delle comunicazioni, l’attacco elettronico è spesso responsabile della loro alterazione: si pensi all’invio di falsi ordini a truppe e civili per confondere e ingannare il nemico». Il supporto elettronico, invece, ha carattere passivo: il suo scopo è individuare e analizzare le trasmissioni avversarie, per identificare la presenza di truppe nemiche o ottenere informazioni sui suoi strumenti di comunicazione, in modo da individuarne fragilità. La protezione elettronica è usata anche per azioni di difesa. «Si tratta dell’attività probabilmente più importante della EW moderna: i jammer e i sensori adoperati da Cina e Russia sono sempre più sofisticati, ed è quindi sempre più complesso evitare la rilevazione, il blocco e l’alterazione delle proprie trasmissioni».

Spectrum, che raccoglie notizie prodotte dall’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE), ha pubblicato a fine luglio un’analisi (“The Fall and Rise of Russian Electronic Warfare. The Ukraine invasion has become an old-fashioned slog, enabling Russia to unleash its electronic weapons”) sulla guerra elettronica della Russia. Afferma che per ragioni legate alla logistica militare russa la EW non avrebbe svolto un ruolo decisivo durante la prima fase dell’invasione in Ucraina; avrebbe iniziato a produrre effetti più significativi solo in un secondo momento. Come a dire la Russia è corsa ai ripari,  dopo le attività fallimentari dei primi mesi. «Sebbene le forze russe abbiano fatto esplodere alcune torri di trasmissione radiofonica e televisiva, i leader ucraini hanno continuato a raggiungere il mondo esterno senza ostacoli da parte degli strumenti di EW russi. La Russia avrebbe sopravvalutato le proprie capacità in EW, sottovalutato quelle Ucraine e, soprattutto, l’importanza del supporto statunitense». Secondo l’analisi, la situazione sarebbe cambiata una volta fallita la strategia di Mosca di prendere rapidamente Kiev e intrapresa la guerra di logoramento nel sud dell’Ucraina. «Consolidato il controllo di alcune parti del paese e adottata una tattica di assedio intorno alle città, con linee di fronte più definite e un migliore supporto logistico dalla patria, l’utilizzo di forme di EW avrebbe iniziato a produrre i suoi effetti».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA