La distanza tra i due blocchi in competizione è molto piccola e la partita decisa da un pugno di seggi. E visto il risultato, non si può escludere che si torni presto alle urne. L’incarico andrà al Pp che non ha i numeri e non si esclude che si vada verso una nuova legislatura di ampia coalizione a guida socialista. «In questo momento, possiamo confermare al 100 per cento che Pp e Vox non avranno la maggioranza assoluta e ne rimarranno relativamente lontani», ha spiegato Carlos Domínguez, analista di 40dB alla diretta sul sito de El Pais.
IL VOTO UTILE
Mentre i sondaggi hanno continuato a confermare quanto avevano previsto prima del voto, segnalando nel Pp di Alberto Nunez Feijoo il vincitore chiaro della competizione elettorale, gli scrutini non hanno consegnato la vittoria netta al Partido Popular, che si è assestato sui 136 seggi, rispetto ai 122 del partito socialista del presidente uscente Pedro Sanchez.
Sondaggi e scrutinio coincidono invece nel rivelare come abbia funzionato la logica del voto utile, concentrando le preferenze elettorali sui due principali partiti, popolari e socialisti.
LE COALIZIONI
Ma poiché, come si sapeva fin dal principio, nessun partito da solo è riuscito a ottenere la maggioranza assoluta parlamentare di 176 seggi che gli consentirebbe di formare un governo monocolore, in queste elezioni ciò che conta soprattutto è il peso di ciascuna coalizione, sapere cioè quanto valga ciascun blocco in termini di seggi.
E in particolare, se la somma tra Partido Popular e Vox raggiunga o meno i 176 necessari, perché mentre il Psoe può ipotizzare una nuova investitura di Sanchez, col sostegno esterno di altri partiti, oltre a confermare la coalizione di governo con la formazione Sumar di Yolanda Diaz, il Pp può avere solo come unico socio di maggioranza l’estrema destra Vox di Santiago Abascal.
NESSUNA MAGGIORANZA
I popolari e l’estrema destra non sono riusciti a totalizzare i 176 seggi.