Da Gucci a Balenciaga ecco quali sono i capi (usati) più desiderati online

Da Gucci a Balenciaga ecco quali sono i capi (usati) più desiderati online
di Costanza Ignazzi
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Sabato 17 Agosto 2019, 18:34 - Ultimo aggiornamento: 19:49

Seconda mano is the new fast fashion. Ripeterlo tutti in coro non serve: il resale (vendita dell'usato) come strumento per incentivare la sostenibilità del mercato della moda è ormai pane quotidiano per i patiti del settore, roba da fare concorrenza all'onnipresente citazione sul famoso "armadio pieno di vestiti e nulla da mettere". Lo dimostrano (in caso servisse) alcuni indizi non proprio difficili da individuare come il boom del mercato del vintage, la diffusione dei servizi di noleggio dei capi firmati e la convinzione sempre più ferrea che il fast fashion faccia male: all'ambiente, alla coscienza e, se parliamo di tessuti e tagli, pure al guardaroba stesso.

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Ma quali sono i pezzi (usati) clue sui quali si concentra l'attenzione delle fashion victim? Secondo il report annuale di The Real Real, colosso del resale online, i brand più gettonati sul poldio sono, nell'ordine, Gucci, Louis Vuitton e Chanel. Con un gap tra i primi e il terzo però, che è in netto aumento. Mai più, insomma, senza la Gucci Dionysus o la cinta con la doppia G, e nemmeno senza gli zainetti firmati Vuitton. La new entry in classifica è invece Balenciaga: il colorato brand è, insieme a Dior e Fendi, il più amato dai millennial.
 

 

Grandi classici permettendo, il report segnala alcuni capi di tendenza da tenere d'occhio: tra le "piccole" Kelly di Hermès e le micro Jacquemus è ufficialmente mini bags mon amour, mentre vanno per la maggiore anche i fermagli, specie se con il lettering del brand in evidenza. Intanto, complice la bella stagione, tutte continuano ad essere pazze per tie dye (come quello di Proenza Schouler) e neon, due trend che per il momento non accennano a tramontare, insieme al must have dell'anno appena passato: il blazer come quello firmato Isabel Marant. E a proposito di donne designer, il trend femminista pervade anche lo shopping: numeri clamorosi per i brand emergenti a conduzione femminile come il newyorchese Staud o il ricercato Khaite. C'è quasi da giurarci: saranno famosi. 
 

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