Macerata, Carancini: «Io orfano? Parte del Pd è con me, così come una quota dei popolari di Ricotta»

Romano Carancini
di Alessandra Bruno
2 Minuti di Lettura
Martedì 3 Febbraio 2015, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 17:41
MACERATA - Stop alle polemiche, Carancini rompe gli indugi: «Sono sereno, preferisco parlare ai cittadini piuttosto che al ceto politico». Queste le parole del sindaco Pd, Romano Carancini, contrapposto all'ex segretario democrat Bruno Mandrelli, due avvocati che il primo marzo si sfideranno alle primarie in un match all'ultimo voto.



Il duello con Mandrelli è una scena che si ripropone identica a quella di cinque anni fa, che effetto le fa?

«Incontro di nuovo un competitore assolutamente di buon livello. Bruno sa cosa vuol dire la politica, ritrovarlo è un po' come ritrovare me stesso. Non c'è niente di particolare: hanno riconosciuto in lui il portavoce di un disegno per la città, che è diverso dal mio. Ascolterò i progetti che vuole presentare, ci sarà tempo per un confronto».



Mandrelli ha dichiarato di voler puntare, in maniera prioritaria, a ristabilire un'armonia nel partito, minata in questi anni dai continui conflitti...

«Non rispondo a questa domanda, Mandrelli dovrebbe conoscere a fondo le questioni riguardanti il partito di cui è stato segretario, ma immagino ci saranno occasioni per parlarne».



E come replica alle altre stoccate del suo sfidante circa i rapporti con l'Università, da rinverdire, o una nuova veste per il centro storico?

«I rapporti con l'Ateneo sono già proficui, abbiamo concluso progetti importanti e altri ne stiamo portando avanti. Tra i più recenti ricordo quello su Macerata Città creativa, oppure quello di Macerata Digitale: certo si può fare di più, ma molto è stato portato a buon fine, soprattutto se paragonato alla situazione trovata nel 2010. L'Università è un partner dell'amministrazione comunale, fa parte del cda dello Sferisterio, mi verrebbe da dire che non c'è nulla di nuovo, anche se possiamo migliorare. I cittadini, o meglio chi continuerà a credere in noi, sa cosa abbiamo realizzato per la città».



A proposito, si sente un po' orfano, visto l'ampio sostegno ottenuto da Mandrelli, anche da parte di giovani leve?

«Non mi sento orfano perché una parte dell'apparato del Pd, il Nuovo Corso mi appoggia, così come una quota significativa del partito popolare (AreaDem) di Ricotta. Saranno comunque i cittadini a decidere e non la classe politica».



I punti programmatici con cui riscrivere la nuova storia?

«Non voglio anticipare molto, ci sono alcune proposte che verranno a galla in un secondo momento. Sicuramente valgono gli elementi emersi con l'ufficializzazione della mia candidatura. Il cuore del programma sarà concentrato sui cittadini e i servizi che ruotano attorno alle loro esigenze. Costruiremo la città delle persone, come è stato per 5 anni».



Come sta vivendo questo limbo pre elezioni?

«Lo sto vivendo con molta tranquillità e la tensione di un sindaco uscente, che si confronta con l'anomalia del metodo. Non voglio sollevare scontri o polemiche».



Il prossimo appuntamento in calendario?

«Giovedì ci sarà un incontro del comitato elettorale alle 21,15 al Claudiani, sarà un'occasione importante per tutti quelli che hanno ancora voglia di sostenermi».