Ancona, Nencini: «Porto strategico», il vice ministro assicura sul futuro dell'Uscita Ovest e dell'Ap

Nencini con il sindaco Mancinelli (foto Marinelli)
di Emanuele Garofalo
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Sabato 17 Gennaio 2015, 13:14 - Ultimo aggiornamento: 18:02
ANCONA - Uscita Ovest in 6 anni e l'Autorità portuale non sarà declassata dalla riforma dei porti, con Giampieri che viaggia verso la conferma come presidente. Il vice ministro delle infrastrutture Riccardo Nencini ha rassicurato la città sul futuro del porto.



Nencini, in visita ieri nelle Marche per il taglio del nastro a Serravalle di Chienti del cantiere Quadrilatero, è intervenuto anche nel Consiglio comunale monotematico sull'Uscita Ovest. «La realizzazione dell'Uscita Ovest oggi è prioritaria, con l'impresa stiamo accelerando i tempi» ha dichiarato Nencini.



Il contratto è stato trasmesso alla Corte dei Conti, sarebbe questione di giorni per la registrazione, poi servono circa 6 anni tra progettazione e costruzione. Quindi l'inaugurazione è prevista tra il 2020 e il 2021. «Non sono previsti finanziamenti statali – ha ribadito Nencini -. L'opera da 480 milioni, in concessione alle imprese per 36 anni, sarà realizzata con investimenti privati».



Il progetto si ripagherà con i pedaggi, ma quanto costerà a camionisti e automobilisti? «Il pedaggio è tutto da costruire, potremmo sperimentare forme diverse di tariffe, in base alle fasce orarie, con abbonamenti o gratuità per i residenti. Ne discuteremo con serenità con gli esecutori. Per ora la previsione di pedaggio è di 24 centesimi a chilometro per le auto e 48 centesimi al chilometro per i mezzi pesanti» ha concluso Nencini.



Quindi 2,5 euro per le auto e 5 euro per i camion, dato il tracciato da 10,7 km che da via Mattei si ricongiunge con il casello A14 a Casine di Paterno, con una bretella a 4 corsie che entra in galleria alla Palombella all'altezza dell'ex Benincasa. Il vice ministro ha poi “blindato” l'Ap e la conferma di Giampieri come presidente con pieni poteri, dopo oltre un anno di commissariamento.



«Ancona è un porto centrale nella strategia dei corridoi infrastrutturali europei, ma senza l'autonomia dell'Autorità portuale, ogni intervento infrastrutturale sarebbe indebolito. E aggiungo che da parte del Ministero c'è apprezzamento condiviso verso il lavoro di Giampieri. Tra febbraio e marzo il Ministero affronterà la riforma della portualità, tenendo conto di questo quadro» ha spiegato Nencini.