Secondo l’accusa, sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo, il padre e i due fratelli della giovane per sei anni avrebbero tenuto la ragazza chiusa in casa, senza permetterle di uscire dall'età di 16 anni. Fino a quando, lo scorso febbraio, la ragazza era scappata da casa quando il padre l'aveva data in sposa a un suo connazionale.
Dopo essere fuggita, la giovane era stata ricercata e trovata dalla polizia a Porto Recanati. La ragazza, 22 anni, aveva raccontato agli agenti la sua storia, riferendo che il padre e i due fratelli volevano che la giovane vestisse con gli abiti tradizionali e non con abiti occidentali. E che non le permettevano di andare a scuola. Il padre le avrebbe inoltre detto che non doveva frequentare ragazzi italiani e che per lei c'era sono uno sposo pakistano, scelto dalla famiglia.
«Il solo fatto di vestire come gli occidentali faceva arrabbiare mio padre che alcune volte mi ha picchiato con schiaffi e con pugni, procurando anche lividi evidenti che però non facevo vedere a nessuno perché avevo paura che mi uccidesse» fa riferito la ragazza alla Polizia. Ha anche detto di essere stata minacciata di morte dal padre nel caso avesse frequentato un ragazzo italiano. La sua ribellione ha portato alle denunciate e al processo. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Paolo Carnevali.