Marina Luzi uccisa a Pesaro, il killer: «Un microchip nel vaccino anti Covid, l'ho uccisa perché mi ha contagiato con armi biologiche»

I deliri dell'assassino Andrea Marchionni: «Ho mirato alla testa per non farla soffrire». La donna lascia una bimba di 2 anni

Marina Luzi uccisa a Pesaro. «Un microchip nel vaccino anti Covid, l'ho uccisa perché mi ha contagiato con armi biologiche»
di Maria Teresa Bianciardi
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Domenica 30 Luglio 2023, 11:54 - Ultimo aggiornamento: 15:13

«La massoneria è coinvolta nella vicenda Covid e il vaccino contiene sostanze dannose per la salute, dispositivi elettronici talmente piccoli da non essere visti ad occhio nudo (nanotecnologia) e che Marina Luzi assieme ad altre persone hanno operato per contagiarmi e procurarmi danni fisici con questi dispositivi che sono a tutti gli effetti armi biologiche». In queste poche righe è contenuto il delirante movente dell'assassinio di Marina Luzi, la 39enne mamma di una bimba di 2 anni di Fossombrone (Pesaro) che martedì mattina è stata uccisa a sangue freddo dal cognato Andrea Marchionni, 47 anni.

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Un delirio che lo ha portato a convincersi di essere perseguitato dalla cognata, a tal punto di avere maturato il suo omicidio nella villetta in via Pirandello dove il killer viveva condividendo lo stabile con il fratello Enrico e la sua famigliola.

Un'esecuzione in piena regola, quella di Marina: «Ho mirato alla testa per non farla soffrire», ha detto agli inquirenti che prendevano la sua confessione. Nella mente di Marchionni, la cognata avrebbe fatto parte di una congiura massonica, alimentata dal Covid e dai viccini contenenti dispositivi elettronici che gli sarebbero stati inoculati aumentando i suoi problemi di salute.

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