Ancona, inchiesta sulle spese della Regione
l'ex assessore Eusebi si scusa per le sigarette
il segretario Pd Comi: «Subito chiarezza»

Il segretario Pd Comi
di Emanuele Garofalo
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Sabato 14 Febbraio 2015, 13:58 - Ultimo aggiornamento: 14:15
ANCONA - Spese della Regione sotto la lente della Procura di Ancona, i consiglieri regionali non ci stanno a passare per i nuovi Fiorito. I 66 indagati per peculato respingono le accuse di una rimborsopoli marchigiana. «Chiedo solo una cosa: che la Procura faccia presto» dichiara il segretario Pd Comi, anche lui tra gli indagati. «L'istituzione, prima ancora dei singoli consiglieri, non può restare troppo tempo con questa macchia generalizzata che riguarda tutti. Chiedo celerità, velocità e prontezza nel valutare tutte le prove che i singoli eletti metteranno a disposizione dell'ufficio della Procura allo scopo di fare chiarezza. Si parla di 2-300 euro al mese per ciascuno, non credo ci vorrà un'eternità».



Se Paolo Eusebi (Marche 2020, ex Idv) chiede «scusa ai cittadini per aver commesso un errore imperdonabile: ho inserito senza malizia, spero mi credano, tra le spese da rimborsare per una missione a Roma nel 2010 anche un pacchetto di sigarette da 4,40 euro», il capogruppo Fdi-An Natali è furibondo e lamenta di «essere stato ignorato dai magistrati per 184 giorni». «Stavolta si è superato il limite – sbotta – Per una indagine da ridere, la Procura ha allungato il brodo, chiedendo due proroghe dei termini. Considerati i 20 giorni a disposizione degli indagati e i tempi della Procura, oplà, arriviamo alla presentazione delle liste per le Regionali».



Anche Zinni (Fdi-An) si dice «rammaricato che gli inquirenti non abbiano ritenuto di sentirmi nelle indagini preliminari». Il coordinatore regionale Lega Paolini invita «a non fare di ogni erba un fascio», mentre Marangoni (Fi) giustifica le sue spese. Le 40 calcolatrici Texas «un gadget per una scolaresca», la corona di fiori «in ricordo ai martiri della battaglia di Lepanto» e l'acquisto di 2.949 copie del libro “L'Osteria del Marangoni” serviva per divulgare una legge regionale a favore dei locali storici, che porta il nome del consigliere proprio perché relatore della proposta di legge.