Macerata, angiomi curati per metastasi
battaglia legale contro i medici

Emilio Moretti
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Mercoledì 10 Settembre 2014, 15:28 - Ultimo aggiornamento: 16:41
MONTE SAN GIUSTO – Curato per cinque anni con cicli di chemioterapia per delle metastasi al fegato, alla fine (era il 2008) in medici scoprirono che Il paziente, Emilio Moretti, 56 anni, di Monte San Giusto, aveva degli innocui angiomi.



Dopo quella scoperta Moretti iniziò una battaglia per chiedere giustizia perché chi aveva, a suo dire, sbagliato, doveva pagare. La questione ora è finita in un’aula del tribunale di Macerata dove sono imputati sei radiologi che hanno seguito il suo caso. Moretti lunedì è stato ospite in tv, insieme al suo legale, l’avvocato Sandro Giustozzi e ha sfogato tutta la sua rabbia. «Mi hanno sottoposto a cure tremende, schifose, delle batoste» ha detto Moretti in tv, facendo poi un appello a papa Francesco a cui ha chiesto di interessarsi ai casi delle vittime della malasanità.



Il suo legale, invece, in una intervista precedente aveva chiesto che al processo in cui sono imputati i radiologi, il giudice, in caso di sentenza di condanna, non sospenda la pena se non vi sarà un risarcimento al suo assistito. Parole e passerella mediatica che hanno generato la reazione dei legali dei radiologi, gli avvocati Giancarlo Nascimbeni, Vando Scheggia, Jacopo Allegri, Stefano Gregorio e Vito Iorio, che in una nota congiunta dicono: «I processi si trattano e si discutono nei particolari nella sede propria che è quella giudiziaria, nel contraddittorio tra le parti e non già mediaticamente come nel caso di specie». Mentre definiscono spavalde le dichiarazioni dell’avvocato Giustozzi: «Preconizza una sicura condanna dei medici che dovrà essere esemplare (il carcere per tutti), nascondendo però questa ideale aspettativa il vero fine dell’incauta e sicuramente intempestiva iniziativa che è quello risarcitorio».