Una collettiva di 25 artisti, organizzata dall’Accademia delle arti Macerata (Adam). Il tema: l’appetito. E ne sono andati ghiotti i francesi:
Quando è nata l’accademia?
Nel gennaio del 2010. L’indicazione dell’Adam di mettere in rete gli artisti – spiega Seri – l’ha ipotizzata un economista, Antonio Calafati, che si è chiesto come si potesse far conoscere Macerata. Mettendo insieme artisti in una accademia, in modo che muovendosi a livello nazionale e internazionale il territorio si autopromuovesse, a costo zero.
Quanti sono i soci dell’Adam?
Sono 49, tutti artisti o intellettuali o musicisti, che entrano in accademia dopo aver fatto domanda.
Com’è l’ambiente culturale di Macerata?
E’ composito. Fino a qualche anno fa si parlava di difficoltà a far parlare questi artisti. L’Adam ha avuto il pregio di creare una rete reale che moltiplica anche l’attività e il valore di questi artisti, riesce a mettere in connessione artisti che operano in settori diversi e così si mette in moto un moltiplicatore di qualità.
Si può vivere di arte a Macerata?
Si può vivere di arte se si prende la cosa in modo professionale, ma farlo avendo come unico orizzonte Macerata è impossibile. Ma se questi, chiamiamoli, produttori di cultura, fanno riferimento fuori dal’ambito marchigiano allora è possibile.
Qual è il settore culturale che caratterizza la nostra provincia?
Quello letterario: con sette o otto case editrici.
Tra cui tre che hanno distribuzione nazionale: la Vydia (che negli ultimi anni ha vinto i tre più importanti premi di poesia a livello nazionale), la Quodlibet e la Liberilibri.