Si chiama Apofenia la rivoluzione
del mondo del lavoro

La copertina del libro sull'Apofenia
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Martedì 28 Maggio 2019, 23:08
Si chiama “apofenia”, e porterà a una vera e propria rivoluzione nel mondo del lavoro, trasformando le dinamiche dell’occupazione con un’ottica rivolta al futuro, mettendo in secondo piano le nozioni. È questo l’obiettivo del volume presentato all’Auditorium di Federmanager Roma, e firmato da tre professionisti con una vasta esperienza nella gestione delle risorse umane, dal titolo “Lavorare nell’azienda liquida utilizzando l’apofenia” (Franco Angeli editore), nel quale viene fatta propria la lezione di Zygmunt Bauman.Gianpiero Tufilli è uno degli autori: “In un contesto liquido il valore dell’esperienza assume una rilevanza minore rispetto al passato, perché non c’è più la replicabilità di concetti vissuti e rivissuti. Oggi assume un valore importante quella che consideriamo la capacità umana tipica che è l’apofenia, perché in un contesto sconosciuto, in una società liquida senza confini è importante immaginare e individuare nel caos che ne deriva quelle che possono essere le linee guida per la gestione delle varie tematiche non solo sociali ma anche aziendali”.

Ezio Civitareale si sofferma sul concetto di azienda liquida. “È un tentativo, il primo in Italia e in Europea, nel quale abbiamo tentato di recuperare il concetto di complessità e riportarlo all’interno dell’organizzazione aziendale. Complessità è una metodologia di analisi e di superamento delle problematiche che incontriamo noi nella nostra vita comune e le aziende quando vivono e operano sul mercato”.

L’apofenia è il processo di individuazione e riconoscimento di schemi o connessioni in un magma di dati apparentemente casuali e senza alcun senso, la capacità di rendere semplice e leggibile ciò che è incoerente ed eterogeneo.

Massimo Bornengo insiste invece sull’uso della parola “apofenia” in un contesto in parte nuovo: “L’apofenia è un elemento della caratteristica dell’intelligenza umana che tutti abbiamo e non conosciamo. Noi vogliamo diffonderla con questo libro, in maniera semplicistica. Noi tutti da bambini abbiamo visto in macchina le nuvole, e giocavamo a vederci qualche immagine: l’orsacchiotto, la paperotta, una palla. Questa è apofenia, la capacità dell’essere umano di vedere cose che non ci sono. Se trasliamo questo concetto nel mondo del lavoro, riusciamo a gestire meglio l’organizzazione del lavoro, la gestione del personale. Questo nuovo termine, forse ostico – come lo era empatia vent’anni fa, leader o manager quarant’anni fa o resilienza un termine di questi giorni – noi lanciamo questo nuovo termine”.
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