Un'annata strepitosa per i vini pontini, qualità ecellente

Un'annata strepitosa per i vini pontini, qualità ecellente
di Luigi Biagi
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Lunedì 7 Novembre 2022, 11:57

Meno quantità ma un'annata «strepitosa», specialmente per il bellone. Le cantine pontine stanno facendo il bilancio di una vendemmia anomala a causa del caldo e della siccità, che ha portato a un'ottima tenuta delle varietà mediterranee e dei rossi in generale. Da Ponza a Cori, passando per la pianura pontina, i produttori sono soddisfatti della qualità delle uve raccolte. «Nonostante la siccità, è andata abbastanza perché l'uva era sana, direi perfetta» afferma Luciana Sabino, delle Antiche Cantine Migliaccio di Ponza, che a metà ottobre ha ottenuto i tre grappoli del Gambero Rosso per il suo Biancolella 2020-2021. «La vendemmia di quest'anno afferma la vignaiola che raccoglie a mano con i muli - è stata molto più semplice: per la prima volta abbiamo finito all'ora di pranzo, senza arrivare alla sera, perché i grappoli erano tutti sani».

A Ponza «la resa non è stata molta ma la qualità è ottima» affermano dalle Cantine, dove si è registrato un 10% di produzione in meno. Il 25% in meno, invece, tra i vignaioli della cooperativa Cincinnato di Cori. «Ma la qualità dell'uva è stata notevole» dice soddisfatto il presidente Nazzareno Milita. «Per il bellone ha aggiunto abbiamo dovuto anticipare la raccolta al 16 agosto. Quanto ai rossi, c'è stata un ottimo risultato». Per Casale del Giglio la produzione è diminuita «in media del 10%». «Ma per il bellone è stata un'annata strepitosa» commenta l'enologo Paolo Tiefenthaler. «Quella varietà ama il caldo spiega - e quest'anno ha raggiunto la sua massima espressione. Chardonnay, sauvignon e shiraz invece hanno sofferto l'assenza di acqua. Possiamo dire - aggiunge - che quest'anno a vincere sono le varietà mediterranee come il bellone, il petit verdot, il petit manseng e un viognier a cinque stelle».

Ma sul mercato i consumatori dovranno attendere per assaggiare i vini di quest'anno.

I tempi variano a seconda del prodotto. Nel 2023 Casale del Giglio immetterà nel mercato un particolarissimo Mater Matuta 2018, con una maggior espressione dello shiraz rispetto al petit verdot, con «note di maggior complessità ed eleganza, e con tannini piccoli, morbidi e maturi» spiega Paolo Tiefenthaler. Nella cooperativa Cincinnato hanno iniziato a sboccare lo spumante metodo classico del 2017 che, secondo Nazzareno Milita, «si è rivelato notevole».

Un tasto dolente per tutti sono i costi di produzione. «I prezzi delle materie prime agricole sono schizzati ricorda Tiefenthaler - le bottiglie e il cartone hanno registrato aumenti dal 20 al 25% e l'incidenza del costo dell'energia elettrica usata per il raffreddamento delle uve durante la vendemmia è passato da 4 euro a 12 euro al quintale». Il risultato è che i consumatori pagheranno di più. I rincari dipenderanno dalla cantina ma potrebbero essere in media del 10% sul prezzo della bottiglia, con un'incidenza maggiore per i prodotti a basso costo. In parte gli aumenti saranno assorbiti dalle aziende, che ridurranno il proprio margine di guadagno. «I costi di produzione sono aumentati del 25-30% afferma l'enologo di Casale del Giglio ma l'azienda alzerà i prezzi di un 8%». «Come tutti fa sapere Milita, della Cincinnato - abbiamo subito gli aumenti dell'energia nonostante abbiamo pannelli fotovoltaici in abbondanza. Se i rincari continueranno così diventeranno insostenibili, intanto dovremo adeguare i prezzi di almeno un 20%». Un 10% di aumento lo annuncia anche Luciana Sabino delle Cantine Migliaccio.

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