«Una regata molto complicata che ci ha messo a dura prova, ma alla file il bilancio è al di sopra delle aspettative considerando sia l’elevato coefficiente di difficoltà dell’evento con diverse problemi tecnici e sia il parterre de roi delle imbarcazioni». Lo storico armatore itrano Vincenzo Addessi sottolinea la perfomance di Fra’ Diavolo, il “Mylius 60" costruito a Piacenza e in cantiere alla Base nautica “Flavio Gioia” di Gaeta, tornato dalla 50esima edizione della Rolex Middle Sea Race, tra le più prestigiose del Mediterraneo. Un soddisfacente 13esimo posto nella classe Irc (tempo reale di 4h, 5’45”) su 140 imbarcazioni, 9° nella Orc e soprattutto secondo equipaggio italiano dietro “Endlessgame” (9^ piazza) dello skipper Pietro Moschini con due fuoriclasse a bordo del calibro degli azzurri Gabriele Bruni e Pietro D’Alì. La kermesse di 606 miglia marine paragonabile alla Sidney Hobart, alla Newport-Bermuda e alla Rolex Fastnet era partita da Malta, per poi compiere il giro della Sicilia, di Lampedusa (due rotte dove lo scafo tirrenico ha riscontrato non poche difficoltà con la rottura della randa e l’incagliamento di diverse reti di pescatori trascinate fino al traguardo maltese) e di Pantelleria fino all’arrivo a La Valletta.
«Quest’edizione verrà ricordata in particolare per le impervie condizioni meteomarine – prosegue il timoniere Addessi, presidente dello Yacht Club Gaeta E.V.S., il circolo nato nel 2009 dove è tesserato anche Federico Colaninno, fresco vincitore della Coppa Italia Finn – Si è regatato con vento da nordovest di intensità anche superiore ai 40 nodi con onde altre oltre 4 metri e abbiamo toccato anche i 25.9 di velocità. Vorrei fare i complimenti a tutto il team perché ha veramente dato prova di grande carattere, determinazione e calma olimpica non perdendo mai la sicurezza in diversi frangenti». Fra’ Diavolo ora si riposa in questo finale del 2018 e prepara un 2019 d’assalto e ricco di appuntamenti come la Rolex Capri, che già vinse nel 2017. A vincere la Middle Sea i francesi di “Courier Recommande” davanti ai ceki di “Bohemia Praha Debra" e agli altri transalpini di "Albator".
