Ma cosa è successo? L'accesso principale all'ospedale è stato chiuso per consentire lavori di rifacimento dell'asfalto. Quello posteriore, lato padiglione Porfiri, è chiuso per potatura degli alberi dopo che il maltempo ha creato più di qualche danno. Ultimati i lavori l'accesso alle auto è, di fatto, contingentato. I dipendenti lamentano il fatto che è diventato quasi impossibile parcheggiare, in quanto i cancelli di ingresso sono chiusi nei momenti principali della giornata (inizio turno, ad esempio) lavoratori h 24). Tutto questo, lamentano, nonostante si notino spazi disponibili. Perché chiudere, allora?
Un problema di sicurezza, a quanto sembra, dopo i lavori si è deciso di evitare la giungla di auto che si trovava ogni giorno, con potenziali rischi in caso di emergenza. Così quando sono entrate 120 auto - tanti i posti che può contenere il Goretti - gli altri restano fuori. Ci sono spazi liberi, è vero, ma se entrano altri veicoli si ricrea l'affollamento. Proprio quello che si vuole evitare. Allo studio dell'ospedale anche una nuova viabilità e segnaletica, ma derogare al numero massimo di auto sarà difficile. I primi risultati già si vedono e sono negativi per chi, arrivando in ospedale per lavoro, sapeva che bene o male avrebbe parcheggiato. Adesso, invece, ritardi e disagi per effettuare il cambio turno, mezzi parcheggiati lontano, cosa che quando si arriva o si esce con il buio non è il massimo.
Si è passati da tolleranza assoluta a zero, questo è certo, perciò è urgente un chiarimento.
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