Rifiuti tossici nella cava ad Aprilia, un affare da 28.000 euro al mese

Uno degli arrestati (Foto Gabriele Tamborrelli)
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Sabato 29 Luglio 2017, 06:30
Un giro d’affari da 28.000 euro al mese per chi sversava i rifiuti nella cava, mentre chi li conferiva all’organizzazione scoperta con l’operazione “Dark side” risparmiava circa l’80% rispetto allo smaltimento ordinario. 

I soldi (esentasse) di chi faceva buche e sotterrava senza scrupoli rifiuti di ogni genere finivano, poi, in operazioni immobiliari di ogni genere. Singolare un passaggio dell’ordinanza di custodia cautelare dalla quale emerge che Antonino Piattella cerca un prestanome per una delle sue società e dispone, con un consulente, di pagarlo 200 euro al mese.

Ieri i primi interrogatori, tutti gli indagati ascoltati per rogatoria dai giudici Laura Matilde Campoli e Mara Mattioli si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. 

Ad Aprilia, intanto, avviati gli accertamenti sul sito da parte dell’Arpa e di un consulente della Dda. Si teme un inquinamento senza precedenti. Il sindaco, Antonio Terra: «Pronti a costituirci parte civile, i soldi sequestrati siano usati per la bonifica». Il caso finisce in Parlamento, interrogazione del deputato pontino Federico Fauttilli al ministro dell’ambiente, Gian Luca Galletti.

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